Quando ero piccola, per l'esame di quinta elementare si doveva preparare una tesina.
La maestra apriva il registro e divideva la classe in gruppi da 4 o 5 bimbi seguendo l'ordine alfabetico.
Ogni gruppo poi doveva stare tutti i giorni culo e camicia a lavorare alla suddetta tesina fino al giorno dell'esame.
Ecco io i 3 bimbi che mi stavano vicini alfabeticamente non è che li digerivo poi troppo e il pensiero di passarci un sacco di tempo assieme mi faceva un effetto che al giorno d'oggi, grazie alle mie conoscenze wikipediane della medicina moderna, potrei paragonare ad un attacco di gastrite.
Le mie amichette erano simpatiche, studiose, e divertenti.
Loro erano.. diversi.
Una era eccessivamente appiccicosa, uno era viziatissimo e sempre col naso gocciolante e un altro era innamorato di me, cosa che mi provocava una voglia irrefrenabile di dargli un pugno in faccia poichè non corrispondeva affatto alla mia idea di candidato ideale.
L'argomento della nostra tesina fu il razzismo e questo mi spinse ad essere più tollerante con i miei vicini di cognome.
Un' esperienza formativa importante che ti fa crescere più buona e più saggia, che ti fa essere un adulto migliore quando vai a votare e quando i cori da stadio ti augurano una doccia eccessivamente calda.
Poi però improvvisamente una mattina ti ritrovi a pensare qualcosa di tremendamente cattivo e ti senti confusa.
Che è successo?
E' successo che c'è un tipo che ha la simpatica abitudine di andare in giro accompagnato da un amplificatore.
Un amplificatore che diffonde a tutto volume una versione lirica dell'Ave Maria di Schubert.
Alle 9 del mattino.
Di sabato.
E di domenica.
Si ferma sotto al palazzo, accende sto coso infernale e dopo 10 minuti se ne va.
E' pazzo? No, chiede l'elemosina.
Ecco io ho già raccontato in passato che il sabato mattina quando posso voglio dormire, e ovviamente anche la domenica, insomma la domenica! Il giorno dell'ozio per eccellenza, il giorno che anche Dio si è riposato! Perchè io no?
Io poi ho anche dei traumi precedenti con la musica a tutto volume come sveglia, ancora non li ho dimenticati i dirimpettai folli che avevamo nella casa precedente.
Non è giusto, non puoi fare così, soprattutto perchè mi fai sentire un essere malvagio nel momento in cui, strappata improvvisamente dalle braccia di morfeo, ti auguro una morte così atroce che manco il leghista più fedele riesce a immaginare.
Mi sento cattiva, ma poi perchè?
Mi sento cattiva solo perchè auguro queste cose a uno straniero che sta peggio di me, però insomma, qua non è un fatto di essere straniero o no, qua è un fatto che tu bello mio non mi puoi rompere le palle in quella maniera, che tu sia arabo, napoletano, milanese o cinese! Non è che se mi esasperi poi ti do dei soldi!
Non funziona così! Non si fa porca miseria! Non si fa!
E io non posso uscire sul balcone a gridartelo in faccia perchè passerei per razzista.
Assurdo.
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