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Mi sento sempre insoddisfatto

Da Quipsicologia @Quipsicologia

 

L’insoddisfazione non mi lascia mai!

 

Davide mi racconta: “Sono appena stato in vacanza, erano tre anni che lavoravo e sognavo di fare un bel viaggio. Appena partito, ho cominciato a pensare che forse sarei potuto partire qualche mese dopo. Mi sentivo in un continuo stato di insoddisfazione. Una volta a Parigi, non vedevo l’ora di tornare al lavoro e ora che sono al lavoro vorrei tanto essere da un’altra parte…”.

 

L’insoddisfazione è il rumore di sottofondo che accompagna le nostre giornate

 

insoddisfazione

Cosa accade?

Abbiamo preso una decisione ma continuiamo a rimuginarci sopra. Lo scontento ci corrode dentro, l’insoddisfazione è il rumore di sottofondo che accompagna le nostre giornate. Non riconosciamo il valore di ciò che facciamo, così come di ciò che abbiamo. La gratitudine è un sentimento che non ci appartiene. È come se avessimo perso la capacità di metter a fuoco ciò che ci piace veramente, perché con la mente siamo proiettati sempre da un’altra parte, negandoci il piacere di vivere in quel determinato momento.

Questo è il quadro tipico che caratterizza l’insoddisfazione che accomuna tutte quelle persone che non riescono a vivere pienamente e totalmente il presente perché dentro di loro e del tutto inconsciamente temono di perdersi qualcos’altro. Queste persone non riescono a sentirsi un tutt’uno con la decisione che stanno prendendo o con l’idea che stanno pensando.

Certo, in una società dove tutto è potenzialmente a portata di mano ma poco è concretamente raggiungibile per la maggioranza delle persone, l’insoddisfazione trova un terreno fertile dove poter proliferare mietendo vittime in ogni dove.

 

Come cambiare questo atteggiamento?

 

Intanto possiamo ricominciare a domandarci cosa ci piace veramente e se non troviamo risposte,  possiamo imparare ad essere tolleranti con noi stessi sospendendo il giudizio. Vivere felici è una stato mentale che si conquista gradualmente, iniziando ad accettare i propri limiti.

Le più frequenti forme di insoddisfazione sono legate ad alcuni bisogni fondamentali dell’essere umano come quello di appartenere e di sentirsi amati oppure sentirsi realizzati professionalmente, o ancora,  sentire il senso profondo della propria esistenza.

Spesso, tra le cause della nostra insoddisfazione possiamo rintracciare dei modelli educativi inadeguati. Probabilmente, dietro l’insoddisfazione perenne potrebbe anche esserci una ferita che ci riporta ai nostri primi anni di vita. L’infanzia infatti è un periodo fondamentale per il nostro sviluppo nel quale si determina una parte importante del nostro destino. Per esempio: se da bambini non siamo considerati per quello che siamo realmente, se mamma e papà ci riempiono di costanti critiche su come facciamo certe cose o su come ci comportiamo, per forza di cose svilupperemo una parte di noi ipercritica che si porrà come ideale un modello di sé troppo perfetto. Questo ci porterà a non essere mai completamente  soddisfatti aprendo un divario dentro di noi, tra la nostra parte emotiva e quella razionale, con la conseguenza di un doloroso conflitto.

 

Inoltre, è da non sottovalutare il potere dell’insoddisfazione cronica nell’evolvere in disturbi corporei come gastriti, ulcere, attacchi di panico… perché i sintomi somatici  spesso rappresentano una soluzione di compromesso nei conflitti psichici.

 

Prima di concludere, vorrei spezzare, però, una lancia a favore dell’insoddisfazione. Una certa quantità di insoddisfazione è fisiologica nell’essere umano, è normale. È il motore che ci porta a progredire ed a miglioraci di continuo. Chi si sente insoddisfatto nella vita e mira ad una contentezza autentica, si prefigge degli scopi, si assume le responsabilità circa eventuali errori commessi. Partendo da questi impara ad elaborare risposte sempre più efficaci rispetto agli stati emotivi che vive in prima persona, non addossando colpe al mondo esterno, ma ricercando in se stesso le ragioni del proprio malessere.

Bibliografia

“Fiducia e sfiducia. Imparare dalle delusioni della vita” di Krishnananda, Feltrinelli editore

“Vivere momento per momento” di J. Kabat-Zinn, TEA editori

“Come ottenere una vera soddisfazione” di Zopa Rimpoche, edizioni Chiara Luce

“Armonia Benessere Felicità” di Anna Fata, Punto di Fuga Editore, 2005, Cagliari

 

photo credit: flickr

 

Per consulenze psicologiche, psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scrivere a Gioele D’Ambrosio oppure telefonargli al 339.7098160.


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