mì shū
Accidenti, ma come sono complicati questi cinesi. Secondo la nostra linea di pensiero hanno proprio una mentalità distorta e farraginosa. Ma sarà poi vero? Giudicate voi. Vi propongo oggi l'esame di una parola apparentemente semplice e vedrete quali arzigogoli di ragionamento dovremo fare per arrivare a spiegarne la complessità degli ideogrammi che rappresentano il concetto. Partiamo dal secondo carattere, per fortuna molto semplice: Shū - 书 , che significa Libro. Si vede chiaramente la serie delle pagine, piegate da una parte, con un bel segnalibro che immaginiamo rosso, il colore della bellezza, che le attraversa e la piccola gocciolina in alto a destra, forse a indicare il polpastrello che gira le pagine stesse. (In realtà qui ho volato di fantasia, in quanto, quando è stato creato il carattere, i libri erano sotto forma di rotoli e quindi meglio si attaglia una descrizione del bastone verticale centrale attorno a cui i rotoli stessi erano arrotolati e le due linee orizzontali con voluta, simboleggiano proprio due giri avvolti, mentre il segnetto potrebbe essere un prezioso sigillo di chiusura. Ma veniamo al primo carattere. Di norma questo è parte di una parola moderna bisillabica, Mì Mì - 秘密, i cui due caratteri, il primo composto di due ideogrammi più semplici, il secondo da tre, più o meno dallo stesso significato, si rafforzano l'un l'altro per meglio chiarire il concetto.
Veniamo al primo. Il radicale di sinistra (quello che serve a fare la ricerca sul dizionario), da solo si pronuncerebbe Hé - 禾 -Pianta di cereale, di riso. Il segno orizzontale è la linea del suolo, sotto ci sono le radici, la verticale è lo stelo e sopra si vede la spiga, graziosamente chinata perché ormai matura, pronta a diventare cibo essenziale, spesso unico, in Cina, ecco perché in questo segno è racchiuso anche il concetto di importanza, cosa senza la quale è impossibile vivere. Il secondo Bì - 必, è un cuore (si vede la forma dell'organo con le tre goccioline di sangue sopra) cancellato, barrato da un segno diagonale tracciato con forza, come a voler dire che bisogna scordarsi dei sentimenti, dimenticarli e infatti significa: Obbligo, dovere, necessariamente, essere obbligato a, bisogna che (notate sempre che ogni segno rappresenta un concetto mentre sono labili i confini tra forma verbale, sostantivo, avverbio che separano invece i vocaboli nelle nostre lingue). Dunque l'unione dei due caratteri semplici in un unico ideogramma rappresenta il concetto di dovere obbligato, senza possibilità di trascuratezza. Il secondo carattere (Mì - 密) è formato da tre caratteri semplici sovrapposti. Sotto la montagna, disegnata con una base e tre picchi, in mezzo di nuovo il nostro Bì - 必, Obbligo, entrambi sotto un Tetto, che si vede bene, raffigurato da una copertura orizzontale, due ripari laterali e il segnetto in mezzo, il colmo del tetto stesso.
Dunque Un obbligo pesante come una montagna da mantenere al riparo, nascosto. Assieme al primo carattere, Mì Mì - 秘密: Ciò che di importante si deve necessariamente mantenere protetto e nascosto: dunque Il Segreto! Anche la pronuncia di entrambe le sillabe con il quarto tono discendente, breve e secco contribuisce al concetto di parola pronunciata in fretta, che nessuno la senta. E torniamo alla nostra parola iniziale, in cui per brevità e concisione si elide il secondo Mì, facendo così rimanere solo Mì Shū - 秘书: Si leggerebbe dunque il Libro dei segreti, ma in realtà significa Segretario! E infatti cosa non è questa figura se non il depositario di tutte le carte più segrete e nascoste del suo superiore, quello/quella che a un cenno del capo, corre nel suo archivio e tira fuori quella famosa carta che nessuno deve vedere e che ben custodisce, quello/quella tenuto alla più stretta riservatezza su tutto quanto riguarda l'ufficio e che tutto conosce, anche quelle cose che magari il direttore non ricorda più bene o trascura. Che contorsione di pensate, direte voi. Ma, un momento, badare che anche in italiano, la parola Segretario arriva dalla stessa fonte, il latino Secretum, dunque il cerchio si chiude, forse la testa degli uomini anche se nascono così lontani gli uni dagli altri, sotto un altro cielo, non è poi così diversa.
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