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Mi vergogno di calearo

Creato il 13 aprile 2012 da Speradisole

MI VERGOGNO DI CALEARO

MI VERGOGNO DI CALEARO
Calearo chi è costui? Ah! Ecco un imprenditore, uno di quelli che avrebbe dovuto salvare il paese. E’ stato eletto perché messo da Walter Veltroni (PD) tra i primi posti in una lista che a noi, che abbiamo votato PD,  non era stata data di scegliere.

Quali criteri di selezione hanno condotto fino a lì, rappresentante del popolo italiano, un personaggio del genere? Sono i criteri di una burocrazia politica autoriflessa, in questo caso del PD, convinto che la presenza di un imprenditore nel partito fosse una risorsa.

Non solo Veltroni, ma anche tutto l’apparato del partito, ahimè, ha convalidato la scelta. Quell’apparato dove spesso è la mediocrità dei molti a trionfare e a scongiurare la concorrenza di pericolosi paragoni.

La sua storia richiama altre storie. Quelle, per esempio, degli 84 inquisiti che siedono in parlamento cui fa capo Berlusconi, scampato ad una decina di processi e cinque in corso.

C’è anche Fini, presidente della Camera, con la sua desolante e patetica storia della casa di Montecarlo. C’è Schifani, presidente del Senato, con la sua storia personale particolarmente ingarbugliata, addirittura indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Caleraro? In fondo è l’ultimo arrivato, la copia della copia di una matrice vergognosa, ed il suo esibito disprezzo per la politica e le istituzioni alimenta il nostro per lui.

Sembra quasi che i veri militanti dell’antipolitica siano proprio i politici, fanno di tutto perché li possiamo schifare, senza contare il danno quotidiano che fanno alla democrazia e alla decenza.  

Caleraro ha una faccia modellata sulla sua biografia che senza alcuna vergogna sputa sulla Camera dove è stato eletto, passa da un partito all’altro senza ritegno, in fondo non sa neppure da che parte stare.

Incassa 12.000 euro al mese di soldi nostri, per pagarsi il mutuo di una casa nuova che si è comprato, irride alle tasse, vantandosi di sgommare su una Porche immatricolata in Slovenia, neanche sospetta di essere stato eletto al servizio della Nazione, ma arraffa tutti i privilegi per sé.

Non c’è salvezza in questo paese. Non ora almeno.  E neppure speranza se non si cambiano le regole fondamentali della democrazia, a cominciare da una legge elettorale decente, che non sia più una porcata che fa commettere errori di questo tipo.



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