"Luca Cava" a San Gusmé (SI)
Qualche sera fa, a cena, stavamo cercando di elogiare le proprietà delle verdure a mia figlia, ultimamente refrattaria al colore verde. “Le verdure ti fanno crescere, ti danno energia, ti forniscono la forza per fare tutti gli esercizi di ginnastica… eccetera, eccetera…”Mia figlia rimaneva poco convinta e, in silenzio, sembrava rimuginare qualcosa. Probabilmente non le tornava il ragionamento sull’importanza di quello che mangiamo. Quasi potevo sentire le rotelline degli ingranaggi nella sua testa. Al termine di qualche sua riflessione interiore volle condividere con noi il risultato: “Ma poi diventa tutto cacca!”Come spesso accade avendo a che fare con i bambini, soffocai la risata spontanea, e cercai di dare una spiegazione al suo ragionamento che, tra l’altro, filava.Così, come in una puntata di Quark, abbiamo cercato di spiegarle che, quando mangiamo qualcosa, una parte serve per il nostro benessere e un’altra parte viene gettata. E’ la stessa operazione che facciamo quando sbucciamo una banana, buttiamo la buccia e mangiamo il contenuto. Sorridevo dentro di me pensando a tutte le elucubrazioni degli chef stellati, che vanno tanto di moda in questi anni, che dissertano e si accapigliano sul giusto equilibrio dei sapori, sulla sapidità di un piatto, sul retrogusto di una portata che richiama e libera decine di odori e sapori o li soffoca, sul perfetto grado di cottura e di panatura. Meglio non ricordare loro che tutto è destinato a fare quella fine.E poi, i miei anni di gioventù hanno riportato alla mia mente la famosa canzone di Elio e le Storie Tese che parla di “un dirigibile marrone senza elica e motore dentro di me”…