
Questo fatto mi ha ricordato tutte le donne che devono decidere se ricorrere a un aborto terapeutico e a tutte le difficoltà che incontrano, come fossero delle criminali.
Perchè?
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Abortire tra gli obiettori
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I ginecologi non obiettori strutturati negli ospedali italiani sono circa 150, e il loro numero diminuisce costantemente. E le interruzioni di gravidanze tornano a essere un incubo. Che aggiunge dolore a dolore.di Cinzia Sciuto, da "D" di Repubblica, 3 dicembre 2011
È l’alba, le prime luci del nuovo giorno iniziano a penetrare nella stanza dove Francesca nel suo letto piange in silenzio. Tra poco inizierà la procedura per l’induzione di un travaglio simile a quello di un parto. Ma Francesca non deve partorire, deve abortire. Fino alla 12ma settimana l’interruzione di gravidanza avviene tramite raschiamento, ma dopo il feto è troppo grande ed è necessario un vero e proprio travaglio di parto.
Quando una donna, che desidera un figlio, scopre di essere incinta, vive la gravidanza con ogni cellula del suo corpo, inizia a sdoppiarsi a vivere due vite contemporaneamente; è un percorso entusiasmante, forte e arduo, colmo di domande cui ancora non si sa dare una risposta -ammesso che poi ci si riesca.Allora perchè, in una situazione del genere, complicano la vita, invece di aiutare con tutti i mezzi a superare una fase tanto drammatica? Ho cercato, ma non ho trovato dati che dicano se gli obiettori sono più gli uomini o le donne.Io scommetterei che sono di più gli uomini e e non ho potuto fare a meno di pensare a "Gli uomini che odiano le donne".Continua a leggere...»http://pincocri.blogspot.it