Quando Mia Martini moriva, esattamente 20 anni fa, nella casa di Cardano al Campo, non avevo l’età sufficiente per rendermi conto della perdita che la musica italiana stava affrontando in quel momento. Ma son certa che anche in altre persone, le cosiddette malelingue che han segnato profondamente la vita dell’artista con le loro dicerie, in quegli attimi sarà venuta meno questa consapevolezza. Un’assenza che, col passare del tempo, invece che sbiadirne il ricordo diventerà sempre più percepibile. Forse perché, di anno in anno, risulta davvero complicato ritrovare negli artisti emergenti la stessa spontaneità con cui Mimì affrontava i suoi brani, con quel dolore che le proveniva da dentro e che le consentiva di raggiungere tanti più cuori possibili. Ma, come in ogni cosa vissuta profondamente, esiste sempre l’altra faccia della medaglia: quel modo di interpretare i suoi lavori non veniva visto in buona maniera da tutti. Esisteva infatti chi approfittava delle debolezze di Mia Martini ed era arrivato tristemente ad etichettarla come una portatrice di sfortuna, arrivando addirittura a disertare le manifestazioni canore quando l’organizzazione annunciava la partecipazione di Mia Martini. Un susseguirsi di eventi che ne han segnato inesorabilmente il cammino e che, col passare degli anni, l’han condotta ad uno stato di depressione, a tentativi di suicidio e vari ritiri dalle scene. Ma, proprio quando aveva deciso di ripartire con un tour, la sua salute peggiorò a causa di un fibroma all’utero. Riuscì con tenacia e determinazione ad eseguire i primi live previsti, fino alla metà di Maggio. Il 12 del mese, venne a mancare in circostanze ancora misteriose, tra il dolore dei numerosi ammiratori e della sorella Loredana Berté. Proprio lei, irreparabilmente segnata dalla perdita di Mimì, ha sempre sostenuto che ad uccidere Mia Martini sia stata la violenza fisica alla quale già più volte il padre sottoponeva le due ragazze, sin dalla loro nascita. Il corpo della cantante inoltre, è stato ritrovato solo nelle 48 ore successive alla morte e proprio il loro genitore ha insistito affinché si cremasse velocemente il corpo della donna, non permettendo così la riuscita dell’autopsia. Numerosi lati oscuri aleggiano dunque su questa triste vicenda che ha posto la parola fine sulla vita e la carriera di questa straordinaria artista, mai dimenticata, e che oggi più che mai fa sentire la sua mancanza e la voglia di ascoltare ogni suo live ancora, ancora e ancora.
«Il segreto di una grande interprete non è avere una bella voce, l’importante è capire esattamente il senso della gioia o del dolore che stai raccontando, perché nelle canzoni si interpreta sempre un’emozione o una qualsiasi specie d’amore per qualcosa, e se non sai cosa vuol dire “soffrire” non puoi sapere cosa vuol dire “amare”, per cui è questo il segreto: il saper dire le cose sentendole. » – Mia Martini.