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Decisamente non una cantante rock, Domenica Bertè cominciò la sua lunga attività musicale nel 1963 con i primi singoli sotto il nome di Mimì Bertè. Dopo aver cambiato nome in Mia Martini, suonò per un breve periodo all'inizio degli anni '70 con un gruppo chiamato La Macchina ed un suono più vicino al rock. Il nome originale del gruppo, I Posteri, era stato cambiato quando diventò la band di Mia. Nell'estate del 1971 venne contattata dalla RCA che le offrì un contratto, ma senza il suo gruppo di musicisti. Fu con quel gruppo che Mia suonò nel giugno 1971 al "Festival d’Avanguardia e Nuove Tendenze" di Viareggio, organizzato come concorso, e vinse il primo premio, insieme alla Premiata Forneria Marconi e agli Osanna, ma fu con un altro gruppo (comprendente alcuni componenti dei Free Love) che la Martini registrò il primo singolo per la RCA, Padre davvero (RCA PM3589 - 1971), anche se il disco è attribuito a "Mia Martini e La Macchina" in copertina. Dopo una serie di singoli incisi con il suo vero nome, Mimì Bertè, nel 1970 Mia Martini trova un nome d'arte più convincente grazie ad Alberigo Crocetta, e incide il suo primo album per la RCA Italiana. Oltre la collina comprende molte cover (tra cui The lion sleeps tonight), e altrettanti brani scritti da un giovane e sconosciuto Claudio Baglioni: in Gesù è mio fratello viene affrontato con grande intensità, il tema della fede.
L'album subì varie censure da parte della RAI: La vergine e il mare tratta di uno stupro; il testo di Padre davvero fu giudicato dissacrante, e venne modificato; anche di Amore... amore... un corno fu modificata una parte del testo Il primo brano, "Tesoro, ma è vero", è proprio uno dei due che non fanno parte di questa storia (l'altro è "The lion sleeps tonight") e narra la vicenda di una donna cieca che vede il mondo con gli occhi del suo uomo... straziante il ritornello, nel quale la donna rivolge una disperata protesta a Dio per la sua condizione... angosciante il finale: la donna viene abbandonata dal suo uomo, per il quale, nonostante tutto invoca il perdono del Signore...
"Padre davvero", brano vincitore del Festival di Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio, ci introduce nella storia dell'album. Nel brano, da molti ritenuto autobiografico (circostanza, questa, smentita con decisione dalla stessa Martini), una donna si scaglia con violenza contro suo padre, rinfacciandogli tutte le colpe della sua vita, prima fra tutte quella di aver tradito sua madre, incinta di lei... il passaggio “e con mia madre dormivi nel fieno, anche in aprile e di me era piena” destò scalpore in tutti i salotti benpensanti dell'epoca... conclusione epica: la donna chiede a suo padre se è proprio sicuro che lei sia sua figlia... ovvio che una cosa simile non passasse in radio, il testo venne modificato in molti passaggi...
E arriviamo al primo brano firmato da Baglioni, "Gesù è mio fratello" (titolo originale, poi modificato in "Gesù caro fratello" nella versione cd)... nonostante il testo delicato che è un vero e proprio inno alla fede, il brano non passò in radio perchè si riteneva peccato nominare il nome di Dio invano...
Ed ecco la prima cover, "Prigioniero", tratta da "Stop, I don't wanna hear it anymore" di Melanine Safka... qua pare che si tratti effettivamente di un brano autobiografico nella quale la cantante ricorda la sua detenzione nel carcere di Tempio Pausania... Seconda cover tratta da "Into white" di Cat Stevens... brano in controtendenza con il resto dell'album, nel quale una donna parla della sua vita tranquilla nella sua casa costruita con pareti di orzo, cristalli di sole, dove tutto sembra soffuso di rosa e di benessere... ma nemmeno tanto in controtendenza, a dire il vero... è come se la donna tormentata ed infelice della quale si racconta aneli ad un po' di pace e tranquillità... e il brano serve quasi a prendere fiato per affrontare meglio ciò che verrà dopo...
E difatti, ecco irrompere un brano molto violento, cover di "Taking off" di Nina Hart, fin troppo esplicito a cominciare dal titolo, "Ossessioni"... urla di donna, cori incalzanti che spesso coprono la voce della stessa Martini... una ridda di parole che si rincorrono velocissimamente che ci rimandano l'immagine di una donna schiava del marito, della casa e dei figli, una donna disperata che ha dato tanto ma che in cambio non riceverà nulla, visto che il marito sta per mollarla...
"The lion sleeps tonight"... c'è poco da dire... a mio parere nell'album non ci azzecca nulla... forse l'unica funzione è quella di una pausa distensiva che precede il tema della violenza carnale che verrà affrontato dopo...
Ed ecco, difatti, la canzone dedicata allo stupro, "La vergine e il mare"... gli acuti a vele spiegate di Mia Martini narrano con parole fin troppo esplicite per l'epoca, un episodio di violenza carnale, nel quale tuttavia la vittima affonda quasi con un senso di masochistico piacere nel gorgo della violenza e della passione... un vero e proprio pugno allo stomaco... Non poteva mancare la canzone dedicata al suicidio... eccola, firmata da Claudio Baglioni, "Lacrime di marzo"... su una musica struggente, la voce disperata di una donna invoca amore dal suo uomo, ma l'uomo ride della disperazione della sua donna, ride anche quando lei si suicida... la voce di lei, postuma, annuncia il suo suicidio avvenuto il giorno prima e conclude dissacrante: le lacrime di giugno almeno non le piango più...
Dopo la morte per suicidio, non può mancare il "Testamento"... nella cover di "Au voleur", ritroviamo lo zampino di Baglioni... quasi un'ideale continuazione di Padre davvero... con la differenza che ora la donna non si scaglia solo addosso al padre, ma anche addosso alla madre, alla sorella, alla zia e all'uomo crudele della canzone di prima... con la scusa di lasciti ereditari a dir poco particolari, la donna lava in piazza i panni sporchi di tutta la sua famiglia...
Penultimo brano "Amore, amore un corno", firmato dalla premiata ditta Baglioni-Coggio, nel quale l'artista romano si presta a fare da seconda voce, brano con il quale Mia Martini partecipò al Cantagiro 1971 (da ricordare che il Cantagiro quell'anno non aveva classifica)... titolo particolare e dissacrante che annuncia la classica storia della donna che ama alla follia un uomo che non la ricambia di uguale amore... da antologia la coda strumentale del brano...
E arriviamo al capolavoro assoluto di tutto l'album, firmato da Claudio Baglioni, canzone che dà il titolo all'album... il brano nel quale le vicende dei protagonisti arrivano alla loro ideale conclusione non è una canzone... è un testo recitato introdotto dallo stesso Baglioni e da Loredana Bertè al quale si pospone la voce di Mia Martini... sulle note struggenti di Tesoro ma è vero, scorrono le parole tristissime che , come in un flash back, ripercorrono la storia narrata nell'album, storia di una famiglia sfasciata, di un amore infelice, di una violenza carnale e alla fine il suicidio, suicidio che interrompe la vita terrena di questa donna, il cui spirito continuerà incessantemente a cercare l'amore “un amore magari felice, oppure infelice, ma sì, tanto è lo stesso... mi basta solo che sia un amore".
NOTE: Ci sono due prime edizioni con lo stesso numero di catalogo, la prima realizzata nel 1971 e la seconda nel 1972. La prima contiene una serie di fotografie ed una selezione dei testi. La seconda, invece, contiene tutti i testi. E' stato ristampato nel 1974 (RCA PSL 10516 F375) e su CD nel 1991 (RCA ND 74550) Nella ristampa del 1991 la canzone 'Gesù è mio fratello' viene indicata come 'Gesù, caro fratello'. La prima edizione in formato musicassetta e stereotto ha una copertina diversa rispetto al long playing. La foto di copertina si ispira a quella scelta dai Nirvana per il loro 33 giri 'Local Anaesthetic. Ristampato su CD nel 2002 dalla BMG Ricordi - serie "Gli Indimenticabili" - etichetta RCA - catalogo 74321952272. Su questa ultima edizione il testo di "Oltre la collina" è pubblicato anche sull'ultima pagina di copertina. Fonte: Il parere del GROG
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