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Mia o di nessun altro. I femminicidi di Sabrina Blotti e Gaetana Dama #25nov

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

L’Emilia Romagna ha un triste primato. È una delle regioni con il più alto tasso di femminicidi.

La Casa delle donne per non subire violenza di Bologna ha denunciato l’estate scorsa questa situazione.
La Casa delle donne per non subire violenza di Bologna ha visto nel 2012 un taglio di 25mila euro.

Tra questi femminicidi ce ne sono due che si somigliano, si somigliano più di quanto di solito i femminicidi si somiglino tra loro.Due uomini si uccidono, ma prima di farlo, decidono di uccidere anche le “loro” donne. Due uomini decidono la propria morte e decidono la morte delle donne che considerano proprie.

Sabrina Blotti aveva 45 anni quando è stata uccisa nel Giugno scorso a Cesena.

L’assassino è un uomo di 60anni, con il quale, secondo i giornali, la donna avrebbe avuto una relazione. Sabrina è stata uccisa con tre colpi di pistola. Davanti alla figlia di 5 anni, titolano i giornali. Ma Sabrina aveva un figlio di 7 anni e una figlia di 14 anni. Non è stata uccisa davanti alla figlia, ma per dare un tocco di teatralità i giornali, anche quelli che in fondo alla notizia hanno smentito, hanno fatto il titolone.

Il legale della famiglia sostiene che tra la donna e il suo assassino non ci fosse mai stata una relazione, ma che l’uomo avesse conosciuto Sabrina a casa della propria figlia e se ne fosse invaghito. Avance continue, telefonate ossessive avevano spinto Sabrina a denunciare l’uomo per stalking.

Inutile, lui va sotto cosa sua e le spara tre colpi di pistola. Mia o di nessun altro. L’assassino fugge e si barrica nel Duomo di Cervia, qui tentano la trattativa, ma alla fine l’assassino di Sabrina si uccide.

Gaetana Dama aveva 39 anni quando il compagno l’ha strangolata nell’Ottobre del 2011.

Indagine chiusa, non c’è niente da chiarire, raptus di gelosia titolava questo quotidiano online.La coppia sembrava litigare spesso, lei voleva lasciarlo, lui la minacciava per questo.  E alla fine “accecato dalla rabbia della gelosia” l’ha uccisa. E poi si è impiccato.

Non era la prima volta che Luca della Valle, questo il nome dell’assassino, in preda al solito “raptus” uccideva una donna.

Aveva ucciso sua moglie Cinzia Maldini, ventisei anni fa. Cinzia aveva 22 anni quando fu ritrovata morta in garage.Fuga di gas si disse in un primo momento, ma la famiglia della donna non credeva a questo racconto.Luca della Valle fu accusato e condannato a 21 anni di carcere per l’omicidio della moglie. In Cassazione viene assolto, per insufficienza di prove. È libero, libero di uccidere Gaetana.

E hanno il coraggio di parlare di raptus, di gelosia, di perdita di controllo…

E nel frattempo si tagliano i  fondi ai centri antiviolenza!

Ma oltre ai servizi di ascolto e aiuto per le donne, oltre alle politiche antiviolenza, che sì ci devono essere, anzi vanno potenziati il più possibile, vogliamo capire cosa succede nelle relazioni tra uomini e donne per arrivare a questi livelli?

Il femminicidio è una forma di violenza che ha una sua specificità, dobbiamo interrogarci su questa e capire perché nella nostra società abbiamo numeri così elevati di donne uccise, di donne uccise in quanto donne. Dobbiamo interrogarci e dialogare per capire come si genera e di conseguenza come si può eliminare questa violenza all’interno delle relazioni uomo-donna.



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