Mia scrive l’illusione

La luce si insinua già forte attraverso le persiane.
La sveglia ha già strillato e ha portato via dal letto Lui ed il suo profumo, senza appello.
Un attimo, un solo brevissimo attimo, e Mia è di nuovo rapita da un sonno profondo, quieto, di quelli che sembrano durare una notte intera.

Un attimo e Lui è lì.

La bacia intensamente.
Tanto da scorticarle l’anima,
da travolgere la sua mente,
da farle sentire il cuore spezzare la carne.
Le bocche sussurrano un fiato.
Le labbra si sfiorano in una vibrazione.
Gli occhi si chiudono ed è l’eclissi.

Un attimo, un solo brevissimo attimo, e Mia è di nuovo rapita dalla luce che si insinua tra le lenzuola.
Un tonfo soffocato e il pigiama di Lui è abbandonato sul cuscino, che porta ancora addosso i segni della notte.
Il rumore del portone che si chiude saluta le illusioni del sonno e consegna il corpo di Mia ad una nuova giornata e alle prime parole di Lui:

T’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima. (Pablo Neruda)

Un attimo, un solo brevissimo attimo, e l’illusione si fonde e si confonde con la realtà e la poesia.