Magazine Libri

Mia scrive per coprirsi

Creato il 19 marzo 2012 da Patriziabi (aspassotrailibri) @openars_libri

La mia coperta di Linus…

Oggi è uno di quei giorni: Mia ha bisogno di scrivere per sé e per nessun altro. Sapeva che sarebbe arrivato, sapeva che sarebbe ritornato il giorno in cui dar sollievo al cuore con un foglio ed una matita. Ha paura dei giorni come questo, in cui non riesce a controllare i sentimenti, in cui non sa che cosa aspettarsi dietro l’angolo, in cui ha paura di dire troppo.
Due giorni. Due giorni in cui non riesce a togliersi dalla mente il suo ultimo respiro. E’ l’immagine più dolorosa che un essere umano possa ricordare, quella che ti mette a confronto con l’impotenza, con la sconfitta, con la terrificante sensazione di vuoto.
E’ stata lì con Lui per dodici ore, ad ascoltare la sua sofferenza, ad accarezzare le sue mani grandi che sapevano stringere con forza una falce e costruire con perizia un anello con un osso di pesca o un robot o uno Snoopy con gli scarti dell’officina. Le sue mani parlavano sempre con amore e passione e non tradivano mai.
Quel giorno quelle mani che Mia ha amato tanto le hanno sussurrato la morte e sa che questo schiaffo alla vita non lo accetterà mai. Quelle dita, che hanno sempre stretto padre e figlia, diventavano inermi ad ogni battito del suo cuore, il loro calore diventava ghiaccio e lei si spaventava sempre più. Capiva.
Quelle dodici ore hanno creato un incubo da cui non riuscirà mai ad uscire: ha toccato la morte e ha provato che cosa vuol dire sentire la lama fredda della sua vittoria.

Dodici ore, e tu hai aspettato quell’unico istante, in cui mi sono scostata di qualche metro, per allontanarti da me. In quell’attimo. Quella luce rossa che lampeggiava e risuonava nel corridoio ha diviso le nostre mani senza che io potessi fare nulla.

Da qualche giorno nevica. Anche oggi. C’è nell’aria quel silenzio di riflessione, quella pausa dal mondo, di cui il cuore e la mente hanno bisogno. Il corpo di Mia, invece, ha bisogno della coperta di Linus per riscaldarsi ed indossare quella maglia, la sua, la fa sentire calda e protetta.
Prima o poi la neve si scioglierà e con lei si scioglierà anche l’immagine di quell’ultimo respiro che attanaglia il cuore in una morsa di dolore infinito, in una stretta soffocante.

Ed allora riprenderò a respirarti e a stringere le tue mani ruvide, piene di carezze, di calli e di tanto amore: è così che ti ritroverò sulla pelle. Ed allora potremo camminare vicini su quei sentieri in cui ho promesso di portarti, su quelle montagne in cui ti continuerò a cercare fino allo sfinimento.

Mia scrive per coprirsi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine