Miami Campione NBA 2012…uffa!

Creato il 29 giugno 2012 da Mriitan @MassiRiitano

Stamattina ovviamente tutti parlano dell’Italia del calcio, della prossima finale con la Spagna, dell’imbarazzo a veder giocare Pirlo, che francamente ha una padronanza e una sicurezza che non vedevo da tempo in un calciatore. Qualcuno parla anche della capacita’ del calcio di far allontanare tutte le crisi, di coinvolgere milioni e milioni di persone, di far scendere per le strade come nessuna crisi di lavoro, sciopero o altro sia in grado di fare, basta un maxi-schermo e un’antenna.

Io vado controcorrente parlando di basket: c’e’ voluto un po’ di tempo a metabolizzare, e passata piu’ di una settimana, e’ doveroso parlarne.

Ieri sera si e’ svolto il draft, tante squadre hanno scommesso su giovani virgulti, sperando che gli stessi possano dare un contributo alla franchigia e magari anche svoltare le sorti della stessa, non proferisco verbo in merito, conoscendo poco il college basketball ed essendo informato solo dei primi 10 che erano in ballo, ma soprattutto tanti GM hanno fatto figuracce nel corso degli anni, per cui…

Quello di cui parlo e’ il titolo vinto da Miami, il primo titolo del Predestinato, il titolo del nuovo B3, il titolo della squadra NBA piu’ odiata. Hanno vinto, meritatamente, OKC si e’ sciolta come neve al sole, Durant non e’ bastato, i 43 di Westbrook nemmeno, il “Barba” non e’ pervenuto a queste Finals, ad esclusione di una fiammata, insomma e’ stato l’anno di Miami.

Tutto ha girato nel verso giusto, un Miller da ricovero ne mette da 3 come se stesse tirando in una vasca da bagno, uno che non cammina gioca una finale da protagonista, un Battier consistente, un Bosh riadattato da lungo che da sostanza e un Wade comparsa che fa quello che deve fare. Poi c’e’ lui, LBJ, come sapete non mi piace, ha un fare arrogante che non me lo ha mai fatto amare, o anche forse perche’ i troppo forti e famosi non sono mai stati miei idoli, ma non c’e’ che dire, aveva tutto a fuoco.

Era concentrato, ha avuto paura con Boston ma e’ maturato, ha capito cosa doveva fare, un “uomo in missione” per citare qualcuno, non ha fatto follie come negli anni precedenti, si e’ dosato, ha anche dimostrato il suo strapotere fisico, devastante in alcune circostanze, insomma davvero meritato.

MVP di stagione e delle Finals, alzo le mani, ha avuto ragione. Gli si puo’ solo dire bravo.

Sono partiti poi i commenti, da chi lo aspetta quando ne avra’ vinti 4/5, a chi lo deride perche’ un titolo lo ha vinto anche Scalabrine, insomma simpatico non e’. Ha vinto anche il suo coach, che ha dimostrato maturita’ in queste Finals, molto piu’ che contro Boston. Contro Boston sembrava in balia delle scelte di Rivers, durante questa serie finale ha dominato, facendosi sempre inseguire dal coach avversario.

Ora pausa estiva con le Olimpiadi, in cui ci sara’ ancora un Team USA fatto di super stelle, e vediamo dove arriveranno.

Per quello che mi riguarda sto seguendo i mille tornei di 3 vs 3 dei miei compagni di squadra su Facebook, invidiandoli molto, e attendo le mosse di Ainge per vedere cosa vuole fare dei miei Celtics, sperando in tante buone notizie.

Massi


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