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Michael Bloomberg: “Le regole religiose non dovrebbero mai dettare le leggi della società”

Creato il 03 giugno 2013 da Cagliostro @Cagliostro1743

Michael Bloombergdi Michael Bloomberg, attuale sindaco di New York

In tutta Europa e negli Stati Uniti il sostegno per il matrimonio omosessuale è in crescita e per un semplice motivo: è coerente con la promessa democratica di pari diritti per tutte le persone. Fino a quando il governo avrà il compito di rilasciare le licenze di matrimonio, tutte le coppie – a prescindere dal loro orientamento sessuale – meritano pari dignità davanti alla legge.

Credo che sia solo una questione di quando – e non di se – il matrimonio omosessuale sarà accettato come parte normale e legale delle società democratiche. Qui negli Stati Uniti il cambiamento sta avvenendo rapidamente. Due anni fa, ho contribuito a spingere per il matrimonio dello stesso sesso a New York e siamo stati in grado di approvare una legge con sostegno bipartisan.

Allora, abbiamo discusso molto su questioni che il parlamento britannico ha preso in considerazione nel corso delle ultime settimane e mesi – inclusa la questione se le confessioni religiose sarebbero state costrette a celebrare i matrimoni omosessuali e se “unioni civili” fossero sufficienti per le coppie dello stesso sesso. Alla fine, la maggior parte dei nostri legislatori hanno convenuto che le unioni civili avrebbero relegato le coppie dello stesso sesso ad uno status inferiore e che in sede di approvazione delle licenze di matrimonio il governo non avrebbe dovuto discriminare tra i sessi. Inoltre, la legge è stata scritta per garantire che nessuna confessione religiosa sarebbe stata costretta a solennizzare un matrimonio in violazione delle sue convinzioni. E dal momento che la legge è stata approvata, nessuna confessione lo è stata.

 

La tolleranza religiosa è una parte vitale di una società democratica. Ma le regole religiose non dovrebbero mai dettare le leggi della società. Alcune religioni proibiscono di mangiare carne di maiale. Altri proibiscono di bere alcolici. Altri proibiscono il divorzio. Questo è un loro diritto. Ma noi rifiutiamo ogni tentativo di imporre tali divieti sulla società, perché la libertà di esercitare tali attività non dovrebbe essere meno protetta. Lo stesso vale per il matrimonio omosessuale.

Città e Paesi che proteggono attivamente queste libertà attireranno persone creative e di talento che vogliono vivere liberamente, promuovendo per questo una cultura – ed una economia – che sarà più forte. Come sindaco, io so che la legalizzazione del matrimonio omosessuale ha affinato il vantaggio competitivo di New York per l’economia globale perché ci ha reso un luogo ancora più attraente per vivere e lavorare non solo per gli uomini e le donne omosessuali ma per tutte le persone che vogliono vivere in una comunità tollerante e libera. E come qualcuno la cui società sta costruendo una nuova sede europea a Londra, posso dire che il matrimonio omosessuale farebbe del Regno Unito un luogo ancora più attraente nel fare affari per le imprese perché la libertà attrae talenti.

In America, il supporto per il matrimonio omosessuale sta crescendo molto al di fuori di New York. Dodici dei nostri 50 Stati membri hanno ormai legalizzato il matrimonio omosessuale. Circa un quinto di tutti gli americani ora vivono in un luogo che ha legalizzato il matrimonio omosessuale. A Washington, la maggioranza dei senatori degli Stati Uniti ha espresso sostegno per l’uguaglianza del matrimonio. E quando il presidente Obama ha detto l’anno scorso che era del parere che alle coppie dello stesso sesso dovrebbe essere consentito di sposarsi il popolo americano lo ha rieletto, anche se c’è stato qualche sospetto che la sua dichiarazione avrebbe danneggiato la sua campagna di rielezione.

Non è avvenuto perché – come i sondaggi dimostrano – la maggioranza degli americani crede che i matrimoni omosessuali dovrebbero avere lo stesso riconoscimento giuridico dei matrimoni tradizionali. Tra gli americani più giovani il distacco è ancora più netto: più dell’80 per cento dei ragazzi dai 18 ai 29 sostengono la libertà di sposarsi. Essi definiranno il futuro. E proprio come i giovani attivisti per i diritti civili negli anni 1950 e 1960 finirono decenni di leggi discriminatorie contro gli afro-americani, i giovani di oggi faranno lo stesso per gay e lesbiche.

I britannici e gli americani stanno cominciando a considerare l’uguaglianza del matrimonio per quello che è: il prossimo passo ragionevole in una storia comune che include l’estensione del suffragio alle donne e la creazione di protezioni legali che vietano la discriminazione. Nel momento in cui Camera dei Lord si accingerà a votare per questa questione, spero che i suoi membri potranno guardare al futuro e decidere a quale lato della storia vogliono essere.

Traduzione dell’articolo del Guardian “Gay marriage: it’s only fair”


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