Autore: Michael Connelly Editore: Piemme Pagine: 416 Voto: 3/5 Pagina di Anobii
Trama del libro:
La vita di Harry Bosch è un disastro. La sua casa sulle colline di Los Angeles è condannata alla demolizione. La sua donna l'ha lasciato. Ed è stato sospeso dalla polizia. A Bosch non resta che dedicarsi a un'indagine personale che da tempo lo ossessiona. Non si tratta di un delitto qualsiasi: la giovane vittima era sua madre. Mentre la sua vita sembra andare a pezzi, Bosch capisce di dover fare i conti con il passato. Ma c'è qualcuno disposto a tutto, anche a uccidere, pur di impedirgli di scoprire la verità.
Commento personale e recensione:
Forse il migliore Bosch letto fino ad ora. L'antipaticissimo detective in questo racconto si salva un po'. Non so se per il fatto di essere fuori dalla polizia e cercare di svelare il mistero di un cold case personale, o per il fatto che Connelly abbia alleggerito un tantino l'arroganza del personaggio. La battaglia portata avanti da solo, contro tutti, questa volta è plausibile e vengono anche aperti alcuni cassetti della memoria che ci fanno capire meglio il carattere di questo poliziotto un po' farabutto. Se risponde male a qualcuno o dà in escandescenze e gli mette le mani addosso, può anche andar bene. Addirittura fuma anche un po' meno rispetto alle avventure precedenti. Al di là della mia Boschfobia, la trama è interessante e fluida. Troppo rimaneggiata nel finale: dobbiamo subirci un paio di colpi di scena di cui avrei fatto anche a meno. Sono infatti meno realistici rispetto alle piega presa, ma niente di sconveniente. Un buon thriller.