
Il fascino del bastardo. Tedesco di origini irlandesi, Michael Fassbender si sta imponendo sempre più nell’ambiente hollywoodiano nonostante, o forse proprio per merito, di una faccia diversa dalle solite patinate. Una faccia da strada. Da pub. Da birra, tedesca o irlandese. Sarà per questo - sì, penso proprio di sì - ma Fassbender si è specializzato in una serie di ruoli più duri che da duro. La violenza fa parte del DNA dei suoi film medi, a partire da quelli che l’hanno fatto imporre come Bastardi senza gloria e 300 (con tanto di pettinatura alla Gesù Cristo!). Nonostante abbia la faccia da strada e da bastardo di cui dicevamo sopra, che lo rende perfetto come cattivo (ma non troppo) da film superoico (X-Men: L’inizio), la violenza spesso la subisce più che la infligge, come nel valido survival horror Eden Lake, di cui prima o poi pubblicherò una rece, o come nel carcerario e politico Hunger, per cui si è sottoposto a una dieta dimagrante estrema di scuola christian-baleiana.Ma il Fassbender è anche perfetto come rubacuori, sempre un po’ bastardo of course, come negli ottimi Fish Tank e Jane Eyre, e presto lo vedremo nel suo ruolo più estremo e più atteso dalle fans: Shame. Un film per cui ha vinto la coppa Volpi di miglior attore all’ultimo Festival di Venezia e in cui (pare) si mostri con generosità come mamma l’ha fatto. Un attore Shameless, più che shame. E, visto che recita (e si denuda) accanto a Carey Mulligan, mica scem…

