16 maggio 2012 Lascia un commento
Minimalista ed e’ un tasto premuto sovente sulla tastiera delle mie preferenze e in tema di tastiere, egli nasce pianista e proprio il ritorno al pianoforte da esecutore, e’ la ragione di un concerto che anticipa l’uscita di un nuovo album previsto per l’autunno di quest’anno, similmente a quanto fece nel 2005 con "Piano sings".
Nyman non e’ il miglior esecutore possibile, nemmeno per la sua musica ma e’ l’interpretazione cio’ che conta, la sua versione a caldo sotto i riflettori, i diversi accenti, il piacere di un grande musicista che suona a suo modo e a suo gusto, lontano dai fotogrammi della pellicola e dai microfoni dei discografici.
C’e’ profonda intimita’ e confidenza nelle esecuzioni, nella loro imperfezione, nell’umanita’ di uno spartito usato e gettato per terra, sensazione di attraversare le algide barriere della forma a favore di un approccio piu’ emozionale.
Nyman non si fa accompagnare ma accompagna alcuni video, buona parte di sua realizzazione, minimali e non di meno toccanti, interazioni audio-video rielaborate come la celebre "If" da "Il diario di Anna Frank", che ricollocata sul sublime video "Slow Walkers" svela una nuova intensa anima.
Altrettanto interessante e’ l’operazione compiuta su "A propos de Nice", documentario girato da Jean Vigo nel 1930, laddove la presenza live del pianoforte riporta gli spettatori ai tempi in cui la colonna sonora non era incisa su nastro, amplificando di fatto l’emozione del momento di grande cinema e grande musica.
Un concerto che non vuole essere evento ma momento, un ricordo certo indelebile e destinato al catalogo nel bello oltre che nell’importante
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