Magazine Poesie

Michail Lermontov

Da Paolo Statuti

3 poesie di Michail Lermontov tradotte da Paolo Statuti

La mia casa

La mia casa è sotto la volta celeste,

Dove risuonano i canti soltanto,

Dove ogni scintilla di vita risplende,

Ma per il poeta lo spazio è tanto.

Dal tetto egli arriva alle stelle,

E il lungo sentiero tra le mura,

Chi ci abita, non con lo sguardo,

Ma con la sua anima misura.

La verità è nel cuore dell’uomo,

Il sacro seme dell’eternità:

Spazio senza fine, secoli interi,

In un baleno esso abbraccerà.

E la mia bella casa onnipotente

Per questo sentimento è costruita,

Dovrò soffrire a lungo in essa,

E solo in essa avrà quiete la mia vita.

1830

Preghiera

In un momento arduo della vita,

Quando la tristezza stringe il cuore:

Una prodigiosa preghiera

Io recito a memoria.

C’è un’intensità beata

Nell’armonia della parola viva,

E in essa inesplicabile

Un sacro incanto spira.

Dall’anima come un grave peso

La coscienza rotola via distante –

E si vuol credere, e si vuol piangere

Ed è un lieve, così lieve istante…

1839

Il profeta

Dal giorno in cui il giudice eterno

Mi ha dato del profeta l’onniscienza,

Negli occhi degli uomini io leggo

Pagine di rabbia e di violenza.

A predicare presi allora i precetti

Della verità e dell’amore alla gente:

Cominciarono a coprirmi d’insulti

E a tirarmi pietre follemente.

Mi cosparsi il capo di cenere,

Come un mendico fuggendo la città,

Ed ora come uccello nel deserto vivo,

Mangiando solo ciò che Dio mi dà;

La creatura terrestre m’è sottomessa,

Le leggi del Signore rispettando,

E le stelle mi ascoltano di notte,

Coi raggi lietamente giocando.

E quando nella città chiassosa

Entro a volte con passo affrettato,

I vecchi dicono ai bambini

Con un sorrisetto malcelato:

«Guardate: ecco un esempio per voi!

Egli superbo da noi è fuggito;

Lo sciocco pensava: ciò che dice Dio

Dalla mia bocca è uscito!

Guardatelo, bambini miei:

Che figura pallida e trista!

Guardate com’è magro e nudo,

E come ridono alla sua vista!»

1841



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