Micheal douglas " sono una pesrona solitaria. e ho voluto vivere la malattia da solo"

Creato il 04 dicembre 2010 da Madyur

Al termine del suo ‘annus horribilis’, Michael Douglas ha parlato per la prima volta della sua esperienza di malato di cancro. Affiancato dalla bellissima moglie Catherine Zeta-Jones, nel suo appartamento newyorkese, l’attore 66enne ha concesso una lunga intervista ad 'Hollywood Reporter', parlando del suo difficile anno: prima il figlio maggiore Cameron arrestato per droga; poi la scoperta di un cancro alla lingua allo stadio terminale; da ultimo la richiesta della prima moglie del 50% dei guadagni del sequel di 'Wall Street' (richiesta respinta dal tribunale a metà novembre).

L’attore ha ammesso che la chemioterapia, combinata con le sedute di radioterapia ("cinque giorni alla settimana") è stata "un inferno", reso ancora peggiore dai fotografi che si appostavano all’uscita del suo appartamento per tallonarlo anche quando usciva per una semplice passeggiata: "Il livello di chemio, la quota che ti danno, in combinazione con le radiazioni, è stato il massimo che potevano fare in quel periodo di tempo", ha detto.

"È sorprendente che quasi cerchino di ucciderti per poi riportarti indietro". Alla domanda su come la malattia lo abbia colpito, Douglas ha ammesso di non aver ancora digerito l’evento: "Guardavo le statistiche e non pensavo come (se si trattasse) di vita o di morte: ho considerato solo la malattia da superare. E così non ho scavato nel fondo della mia anima per vedere cosa vi vedevo".

L’attore ha parlato del dolore del padre, Kirk Douglas, nel seguire il decorso della malattia: "Più che altro ero preoccupato per mio padre e lui non avrebbe potuto essere più dolce: ha dovuto fare davvero uno sforzo. Veniva quasi ogni giorno, è stato grande".

Quanto alla moglie, le ha espresso gratitudine per avergli dato lo spazio per affrontare la malattia (nell’ottobre scorso, l’attrice ha fatto un viaggio in Cina con i due figli della coppia, Dylan e Carys): "Penso a me stesso come un tipo un pò solitario, un indipendente. Sono una di quelle persone che, quando sono malate, amano rannicchiarsi e prendere le distanze. Non mi piace avere tanta gente intorno. Non c’è niente che si possa fare per aiutare. Catherine, per fortuna, è stata comprensiva".


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