Michel Ancel, celebre autore di Rayman (solo per citare un suo lavoro), e recente fondatore di Wild Sheep Studios che ha presentato alla Gamescom di Colonia il suo nuovo gioco, Wild, dice la sua sul termine Indie.
E sicuramente non le manda a dire affermando che ormai è n termine anacronistico e che bisognerebbe smettere di usarlo per definire realtà particolare in ambito videoludico.
“Ci sono molti sviluppatori indie professionisti in circolazione e non sono più persone senza soldi, anzi riescono a guadagnare molto grazie ai loro giochi. Dunque sono ancora indie oppure no? Io dico: che ci importa? Puoi realizzare un indie game con cento persone? È una domanda molto interessante”.
Ancel, interpellato da VG247 di Patrick Garratt, continua:
“In realtà non dovremmo più definire questi prodotti come indie. Piuttosto dovremmo definirli giochi molto innovativi che non si basano su specifici valori produttivi e non contano su budget milionari. Potremmo dire che un indie game è un prodotto che costa dieci dollari, ma penso sia troppo riduttivo dire questo. Sono giochi creati da persone che hanno davvero passione e visione per l’industria, e che riescono a esprimerla in quel modo. Ecco cosa definisce un indie game, a mio avviso”.