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Michela Murgia e il campiello

Creato il 07 settembre 2010 da Mirco
Michela Murgia e il campielloSe fossi Vespa dire: complimenti Michela, hai un gran bel... sito. Ho scoperto da poco il sito ufficiale di Michela Murgia, vincitrice del Campiello con Accabadora (Einaudi). Una letterata che parla di letteratura non è più cosa comune. Inoltre non si fa problemi a dire la propria sulla politica e sulla spinosa questione degli intellettuali del gruppo Mondadori e il padron Berlusconi. Come tanti altri non approva la legge che ha permesso alla Mondadori di non pagare parecchi milioni di euro di fisco, ma non per questo intende lasciare l'Einaudi, che una sua gloriosa storia e una solida importanza ce l'ha avuta in passato e ce l'ha tutt'ora.
Il primo libro di Michela Murgia è stato Il mondo deve sapere (ISBN Edizioni) che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti. Concepito inizialmente come un blog questo libro racconta le disavventure di un'operatrice di call center di una importante multinazionale. Il suo secondo libro è appunto Accabadora scritto per l'Einaudi. Non avendolo letto vi rimando alla descrizione di IBS:
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
In questo video Bruno Vespa tesse le lodi a Silvia Avallone dopo la vittoria del Campiello Opera Prima, ma non parlo di doti letterarie:
Link sul Corriere della sera

Questo invece è il sito ufficiale di Michela Murgia.
http://www.michelamurgia.com/

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