Tante sono le circostanze che hanno portato a questa decisione, così come diverse e molteplici sono i mutamenti che l’inchiesta ha preso in questi ultimi 11 mesi. L’accusato principale resta per ora Sabrina Misseri che probabilmente ha agito con l’ausilio della madre Cosima Serrano.
L’uomo nonostante si voglia prendere le colpe del delitto formalmente è innocente, non sussistono prove a suo carico.
Su La Gazzetta del Mezzogiorno vi è una bellissima intervista al gip Rosati, utile per capire alcune cose in merito a questa vicenda, il gip per esempio sottolinea di aver agito in massima coscienza senza farsi sopraffare dall’opinione pubblica cosa che invece i legali della Misseri hanno scritto nella richiesta di sospensione delle udienze. Il gip poi chiarisce di come sin dal primo momento aveva intuito l’innocenza del Misseri. “Capisco che la difesa di Sabrina Misseri, in altri suoi atti, ha definito stravaganti e frutto di capziose illazioni alcuni miei provvedimenti ma se noi non avessimo avuto la convinzione che quello che ci diceva Michele Misseri non bastava, non ci saremmo inutilmente complicati la vita. Già nella prima ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Michele Misseri, scrissi che c’era la confessione ma che permanevano aspetti ancora nebulosi nelle sue dichiarazioni. Era una confessione che lasciava delle ombre su molti aspetti. Ecco perché duole leggere nella richiesta di rimessione che i magistrati, ma io parlo sempre per me, hanno deciso di indagare su Sabrina sull’onda del chiacchiericcio popolare o addirittura, ho letto, dei pettegolezzi pubblicati su Facebook” (GdM)
Insomma zio Michele il tanto odiato contadino di Avetrana è scagionato. Le indagini proseguono
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