ALESSANDRIA CITTÀ DEL LIBRO, DELLA LETTURA E DELLA SCRITTURA AD ALTA VOCE
sperimentazione di successo grazie a pubblico e autori
Già, inteso proprio in senso sportivo più che come presenza, giacché in questo caso si ritiene utile aver soprattutto presenza scenica, quindi la capacità di stare su un palcoscenico ed esibirsi, recitando o leggendo ad alta voce brani dei propri lavori.
Il modello proposto dal microfestival “Vi Piace? Scrittura ad alta voce” non è il primo e neppure l’unico praticato, sebbene sia uno di quelli che meglio sanno affrontare la novità, per l’Italia, del confronto diretto fra scrittori (e poeti) ed il pubblico.
Il piacere della scrittura quindi continua a nascere pressoché solitario, ma trova sempre più naturale evoluzione (o declinazione sarebbe meglio scrivere, perché il testo cambia essendo soggetto a variazioni d’intensità narrativa differenti) nella presentazione al pubblico in forma di lettura, magari con una sorta di gara in cui il pubblico o una giuria di esperti esprime in modo altrettanto diretto il proprio giudizio.
Per imparare a scrivere è pur sempre meglio dedicarsi con intensità alla lettura, quindi allo studio delle tecniche narrative e passare senza meno alla pura fatica fisica frammista ad un ineguagliabile piacere di far scorrere la penna sul foglio (il massimo, pur se confesso di utilizzare in misura maggiore il computer, come un tempo la macchina per scrivere).
Ora occorre un ulteriore passaggio, senz’altro utile per sperimentare, mettere sé stessi ed il proprio lavoro alla prova, verificare le reazioni del pubblico (no, sono pur sempre lettori anche se uditori) in merito ai passaggi narrativi, così da ottenere utili informazioni in merito agli effetti che si erano soltanto potuti immaginare all’atto della scrittura.
Indubbiamente si scrivere sempre per qualcuno, ma noi non siamo buoni giudici di noi stessi, perciò ben vengano iniziative di questo genere che stanno proliferando in Italia. Attenzione alle formule, perché differiscono e taluni sono più diretti e fors’anche brutali nell’emissione del giudizio (palette con numeri, alzate di mano) e altri amano curare il pudore dell’anonimato annunciando il vincitore e augurando agli altri successiva miglior fortuna, che deriva anche dalla combinazione in cui ci è esibiti oltre che dalla qualità proprio del testo (la scelta proprio del microfestival Vi Piace? Scrittura ad alta voce).
In questi contesti c’è pur sempre un pericolo, quello che il corpo (fisicità, abbigliamento, presenza scenica, eccetera) lavori troppo in sostituzione del testo, sino ad annullarla, ma il pubblico può esser ben sostenuto dalla formula della serata, il cosiddetto format, che naturalmente deve trovare corrispondenza positiva con la inevitabile conduzione.
Come dire che soprattutto chi presenta l’evento deve sapere il fatto suo, offrendosi come spalla agli autori e come guida dotata di autorevolezza per gli astanti. Altrimenti non ci si diverte, ma questo pericolo in Alessandria non si corre grazie al consolidato successo del micro festival Vi Piace? Scrittura ad alta voce, unico punto di riferimento per accreditarla sotto ogni punto di vista oltre che Città del Libro e e della Lettura anche della Scrittura ad Alta Voce.
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