Magazine Scienze

Microscopica pianta marina nuota per scappare dai predatori

Creato il 01 ottobre 2012 da Zonwu
Microscopica pianta marina nuota per scappare dai predatoriUna piccola alga marina appartenente al grande insieme del fitoplancton è stata osservata comportarsi come un animale: sotto la minaccia di un predatore questo microrganismo riesce ad allontanarsi utilizzando una forma rudimentale di nuoto.
"E' già noto che il fitoplancton può controllare i movimenti in acqua per muoversi verso la luce o i nutrienti" spiega Susanne Menden-Deuer, biologa marina della University of Rhode Island. "Quello che non sapevamo è che rispondono ai predatori nuotando lontano da loro. Non conosciamo nessuna pianta in grado di farlo".
La pianta in questione è la Heterosigma akashiwo, una microscopica alga che si è resa protagonista in passato di alcuni boom della popolazione capaci di mettere in crisi interi ecosistemi marini.
La H. akashiwo non supera i 34 micrometri di diametro, ed è diffusa dall'Atlantico al Pacifico negli strati marini più vicini alla luce solare, generalmente entro i primi 10 metri dalla superficie.
La vicinanza alla luce è necessaria per la sua strategia di sopravvivenza: tramite la fotosintesi e l'ingestione di batteri, infatti, la H. akashiwo, in presenza di condizioni ottimali, può arrivare a formare vere e proprie chiazze rosse in mare aperto o nei pressi della costa.
La caratteristica finora ancora ignota di questa pianta è la sua capacità di spostarsi attivamente. Negli esperimenti di laboratorio, i ricercatori della Menden-Deuer hanno scoperto che la H. akashiwo può nuotare in direzione opposta rispetto alla posizione dei suoi predatori naturali.
Il controllo dei movimenti della maggior parte delle specie di fitoplancton non è un vero e proprio moto, ma una sorta di controllo della direzione; possiamo paragonare queste minuscole alghe ad alianti, incapaci di spostarsi autonomamente senza una forza propulsiva esterna come il motore di un aereo o i venti atmosferici (nel caso del fitoplancton, le correnti marine).
La H. akashiwo, invece, crea una spinta propulsiva in reazione alla presenza di un predatore. Non solo: la pianta è in grado di ricordare le aree in cui ha incontrato specie pericolose, tenendosene alla larga anche dopo la rimozione dei predatori dall'ambiente sperimentale.
"Il fitoplancton può rendersi conto che un predatore è vicino. Le alghe fuggono anche dall'odore chimico del predatore, ma sono più agitate quando percepiscono un predatore che si nutre". Si tratta, quindi, di una pianta microscopica che riconosce i segnali chimici della presenza di un predatore, si sposta attivamente per allontanarsi, e ricorda le aree di pericolo incontrate in precedenza.
Questa strategia di difesa consentirebbe alle alghe di sopravvivere e prosperare. Ogni individuo di H. akashiwo ha una vita media di quasi 24 ore se non trova un riparo in grado di proteggerlo dallo zooplancton; se dovesse trovarlo, la popolazione di alghe inizierebbe a raddoppiare ogni due giorni, creando le basi per le esplosioni demografiche di fitoplancton osservate in passato.
"Una delle cose strane dei boom demografici di fitoplancton è che appaiono improvvisamente. Il ritmo di crescita e i nutrienti non sono sempre una spiegazione sufficiente. Le nostre osservazioni di alghe che fuggono dai predatori potrebbe essere un altro meccanismo coinvolto nelle esplosioni demografiche".
Comprendere le dinamiche delle esplosioni demografiche di H. akashiwo è importante per via dell'impatto biologico ed economico di queste alghe sulle attività marine umane.
Queste alghe non sprigionano tossine letali, ma la loro azione di rimozione dell'ossigeno dall'acqua mette in serio pericolo molte specie marine: nel 2001, ad esempio, questa minuscola alga ha contribuito alla morte di oltre 1000 tonnellate di salmoni dell'Atlantico. Nel 2006, invece, un'esplosione demografica di H. akashiwo ha creato danni per due milioni di dollari in un allevamento di salmoni nordamericano.
Tiny Sea Plant Swims from Predators

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine