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Microsoft lancerà “Minecraft: Education Edition” | Successo o flop?

Creato il 19 gennaio 2016 da Techzoom
Microsoft lancerà “Minecraft: Education Edition” | Successo o flop?

Minecraft è stato ed è tuttora nelle vite di molti utenti della rete. YouTube è cresciuto in parte grazie ai gameplay registrati su questo gioco, che hanno permesso a molti ragazzi di divenire celebri sulla piattaforma. Oggi Microsoft annuncia una svolta eclatante: con il lancio di "Minecraft: Education Edition", vuole portare il gioco a cubetti anche nelle scuole. Per chi non lo sapesse, Minecraft è un videogame acquistato da Microsoft anni fa che permette al giocatore la creazione di un mondo personale. Si possono creare strutture, esplorare radure, caverne e oceani, con una ricca varietà di oggetti e interamente personalizzabile. Trasformare un puro passatempo in un prodotto educativo non è poi così semplice e nonostante l'idea di Microsoft possa apparire insensata agli occhi di molti, è anche vero che nasconde un lato serio, intelligente e... educativo.

L'azienda permetterà ai docenti di sfruttare il gioco come meglio credono. Ci saranno mondi creati con gli studenti o si potranno fare visite guidate in monumenti, palazzi o luoghi appositamente ricostruiti attraverso la caratteristica grafica a cubetti di Minecraft.

Microsoft lancerà “Minecraft: Education Edition” | Successo o flop?

E' pur vero che servizi come Google Earth o Maps consentono già oggi l'esplorazione di isole deserte, paradisi lontani e musei maestosi con un livello di realismo incredibile, ma manca il lato "divertente". La soluzione di Microsoft non è certo rivolta a studenti delle scuole superiori, bensì maggiormente indirizzata a quelli delle scuole primarie.

Minecraft: Education Edition sarà distribuito a partire da questa estate ad un prezzo irrisorio, di appena 5$ Considerando la mancanza di fondi nelle scuole italiane e l'assenza di veri laboratori informatici, siamo abbastanza scettici che il progetto di Microsoft riuscirà a fissare le radici in Italia, senza contare la disponibilità dei professori che molto spesso si affidano a metodi ben più consolidati.


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