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Midnight in Paris

Creato il 05 dicembre 2011 da Misterjamesford

Midnight in ParisRegia: Woody AllenOrigine: UsaAnno: 2011Durata: 94'
La trama (con parole mie): Gil è uno sceneggiatore di successo che vorrebbe intraprendere la carriera di scrittore, affascinato  da Parigi e dall'idea che l'età dell'oro si celi dietro il grande fermento degli anni venti della Ville Lumiere: in viaggio con la promessa sposa Inez ed in aperto conflitto con i ricchi e repubblicani genitori della futura consorte, l'uomo si ritrova, passeggiando per le strade della capitale francese, inghiottito da una sorta di macchina del tempo in grado di riportarlo ai tempi in cui i suoi miti letterari sognavano a loro volta il futuro rimpiangendo il passato.L'aspirante romanziere avrà modo di scoprire se stesso, di innamorarsi e capire che, per poter vivere appieno, occorre lasciarsi il passato alle spalle.
Finalmente è successo.In un annata come questa, che ha segnato sul calendario di casa Ford le delusioni di mostri sacri quali Malick, Polanski e Cronenberg, Woody Allen torna a splendere con un film degno della migliore tradizione, certamente non all'altezza delle sue pietre miliari eppure clamorosamente coinvolgente, leggero e profondo, mosso completamente dal cuore e dalla passione per una città splendida - Parigi, nonostante i suoi insopportabili abitanti -, per le donne e l'arte come espressione della passione stessa dell'Uomo.Il viaggio di Gil - un incompreso ed affascinante perdente nel pieno stile dell'Allen attore di Provaci ancora Sam - alla scoperta dei suoi miti artistici, da Hemingway a Fitzgerald, da Picasso a Dalì - bravissimo Adrien Brody, in una prova di pochi minuti, eppure maiuscola -, da Bunuel a Gaugin, e della Parigi by night, lontano dalle pretese da borghesi arricchiti di Inez e famiglia e dell'assolutamente irritante Paul - perfettamente in parte Michael Sheen, in un ruolo che ha stimolato le mie più devastanti bottigliate -, alla ricerca di qualcosa che pare ben più importante dell'ispirazione per un libro, assume il valore di una riflessione sulla vita e sul tempo che corre e ci sfugge del regista, che con la saggezza dei grandi vecchi ricorda all'audience quanto sia curioso il fatto che l'età dell'oro ci paia sempre figlia di un momento distante da quello in cui ci troviamo, quasi non riuscissimo a vivere a fondo il presente e quello di cui abbiamo senza dubbio le capacità - ma spesso non il coraggio - di fare per goderne davvero.Un riscatto, quello del buon Gil - discreto Owen Wilson, che forse gioca un pò troppo a fare il Woody - che è una scoperta, un'incarnazione della voglia di mettersi in gioco e del pizzico di follia necessario per crederci e finire per farlo, pur quando spinti da decisi e tosti elementi esterni - il suddetto Hemingway ed una meravigliosa Edith Stein - e pur essendo sempre consci dei propri limiti - l'esilarante sequenza degli orecchini e del rientro di Inez e famiglia in albergo -.In questi giorni ho letto spesso e volentieri in giro di paragoni tra quest'ultima - o quasi, dato che l'episodio romano pare già in post produzione - opera di Allen ed il meraviglioso La rosa purpurea del Cairo, uno dei miei titoli preferiti della sua filmografia: le due pellicole sono distanti per trama, potenza, rivoluzionarietà, tempo, eppure clamorosamente simili nelle intenzioni e nella genuinità. Da troppo mancava sugli schermi - e all'opera del buon vecchio Allen - un personaggio azzeccato come Gil, comprimario per natura eppure a suo modo dirompente protagonista, esploratore del tempo, dello spazio e dell'arte - da urlo il suggerimento a Bunuel con l'imbeccata per il "futuro" Capolavoro Il fascino discreto della borghesia - guidato da un amore smisurato per la bellezza, neanche si trattasse di un romantico fatto e finito - non per niente Inez osteggia le velleità artistiche del suo futuro sposo dichiarando quanto sia stato clamoroso il fallimento del romanticismo stesso - alla ricerca dell'illuminazione in grado di cambiarne l'esistenza: e che sia un romanzo, una città dove decidere di fermarsi, la donna che pareva della vita e quella che non lo era o l'ultimo, e forse decisivo, degli incontri casuali pronto a sconvolgerci l'esistenza con una passeggiata sotto la pioggia, poco importa.Perchè sono il cuore ed il coraggio di seguirlo che fanno la differenza.In fondo, anche Hemingway lo ricorda a Gil: se sei davvero innamorato, nel momento in cui stai facendo l'amore ti parrà di non avere neppure paura della morte.Con Midnight in Paris, sia un momento o una seconda giovinezza, ho come l'impressione che la stessa cosa sia accaduta al suo regista ormai non proprio più di primo pelo.E se così fosse, buon per lui.E anche per noi.Bentornato al Cinema, Woody.
MrFord
"On the Champs-Elysees
whether the sun is shining, it's raining, it's midday or midnight
everything can happen to you on the Champs-Elysees."NOFX - "Champs Elysees" (English version) -


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