Ma veniamo al succo della questione: se in un vasetto di miele ci finisce del polline proveniente da una pianta GM, che si fa?
In sintesi: prendere dei barbiturici e cercare di chiudere lì la questione. Vediamo perchè.
Il caso
Tutto ha avuto inizio nel lontano settembre 2008, quando un apicoltore della domenica, un po' fissatello, Karl Heinz Bablok, ha speso 10.000 € per allontanare le sue arnie da un campo sperimentale di MON810 (evento GM coltivabile in Europa, e quindi considerato sicuro per l'uomo e per l'ambiente, dal 1998 - cioè 10 anni prima!) che stava a 500 metri di distanza. Non pago di ciò ha speso altri 746 € per verificare la presenza di DNA GM nelle arnie e nel miele.
Un momento del dibattimento
Trovatene tracce, l'apeamatore ha deciso, con gesto eclatante, di distruggere i suoi 342 kg di miele dichiarandoli "rifiuto tossico" e incenerendoli nell'impianto di smaltimento locale. A quel punto, non pago, ha chiesto i danni (da se stesso arrecatisi) al Governo Locale, responsabile delle sperimentazioni.A lui si sono accodati altri apiamatori: i signori Egeter, Stegmeier e Müller, nonché la signora Klimesch, con arnie distanti tra 1 e 3 km dal campo sperimentale.
La Corte di Giustizia Europea
Il tribunale locale giunge alla conclusione che, una volta nel miele, il polline da OGM non è più un OGM in quanto non più in grado di riprodursi (provate voi a farlo tutti ricoperti di miele!).
A questo punto Bablok ricorre alla Corte di Giustizia Europea per avere un parere su cosa si dovesse fare con il suo miele con polline non GM, ma da OGM.
I commenti alla sentenza non si sono fatti attendere
Ecco dunque che arriva la sentenza C442-09 del 6 settembre 2011 che stabilisce 3 cose:1) il polline non è più un OGM in quanto incapacitato, nel miele a riprodursi. Fin qui ok.
2) il polline non è una "presenza accidentale" nel miele, ma un ingrediente del miele (sic!), quindi rientra nel Reg. 1829/2003 che richiede che l'uso di prodotti derivati da OGM come ingredienti debba essere autorizzato.
3) La soglia di tolleranza dello 0,9% non si applica perchè prima deve essere un ingrediente autorizzato. Quindi tolleranza ZERO.
Quindi se ne deduce che qualunque OGM in fase di sperimentazione è finito. Basta che un suo granulo pollinico finisca in un barattolo di miele per aprirgli contro una causa per danni. La ricerca è bella che morta e sepolta da questa sentenza. Evvai!
Così almeno abbiamo capito noi. Non essendo giuristi in ogni caso ci rimettiamo alla clemenza della corte.
Un paio di cose le vorremmo però dire ugualmente.
Riflettiamoci un po'
Può essere che la sentenza sia giuridicamente ineccepibile, anche se la storia ci insegna piuttosto che quando si entra in un'aula di tribunale è possibile tutto e il contrario di tutto. Comunque può essere. Ma ha un tantino perso il contatto con la realtà, vediamo perchè.
Ci è o ci fa?
Il tema cardine della sentenza è: il miele si fa con il polline o semplicemente c'è del polline nel miele? Sembra una scemata, ma non lo è. Se le api fanno il miele con il polline, allora è un'ingrediente e la sentenza è "corretta", se invece è semplicemente presente nel miele perchè le api lavorano in un ambiente "sporco", il polline è solo un contaminante e quindi la sentenza è "sbagliata" (1).
Alla domanda esistono 2 risposte, una tecnico-scientifica e una giuridica. Quella tecnico-scientifica dice che:
Le api usano il nettare per fare il miele. Il nettare è fatto per l'80% di acqua e per il resto di zuccheri complessi...
Dunque no, tecnicamente le api non usano il polline per fare il miele, usano il nettare. Non sapete la differenza (2)?
Goccia di nettare
Granuli di polline
Quindi la presenza di polline nel miele, per quanto "costitutiva", è riconducibile a un'impurezza, al fatto che le api non lavorano in GMP, roba da revocargli la licenza!A riprova di ciò, la sua presenza nel miele è altamente variabile oltre che risibile.
Pollen, commonly occurs in honey at concentrations ranging from 20,000 to 100,000 grains per 10 g (and rarely to a maximum of 5 million grains per 10 g). (...) If we assume that an “average” pollen grain weighs 0.03 μg, these values are equivalent to honey containing 0.0006% to 0.03% w:w pollen.
Sia chiaro, questo non lo diciamo noi, lo dice un rapporto del Ministero dell'Agricoltura neozelandese che si è studiato la questione già nel 2002.
I giudici però non sono interessati a capire come funzionino le cose in realtà, e infatti hanno contrapposto al dato scientifico-tecnico, un'argomentazione puramente legale ovvero, siccome abbiamo fatto una Direttiva, la 2001/110, per dirci cos'è il miele (3), e questa ci dice che:
Il miele è essenzialmente composto da diversi zuccheri, soprattutto da fruttosio e glucosio nonché da altre sostanze quali acidi organici, enzimi e particelle solide provenienti dalla raccolta del miele.
e che
è vietato estrarre polline o componenti specifiche del miele
allora il polline va considerato come un ingrediente.
Chiaro? Siccome nel miele ci può entrare anche del polline (non importa quanto, anche fosse 1 parte su 6,022x10^23), ed io per legge non posso estrarlo, allora è un ingrediente e non un'impurezza.
Peccato che poi la Direttiva, nata per evitare di spacciare per miele anche ciò che non lo è, quando descrive quali caratteristiche debba avere il miele, non citi da nessuna parte il tenore di polline che si dovrebbe rispettare.
Quindi trattasi di un ingrediente di cui non frega niente a nessuno e che, anche se non ci fosse (c'è) naturalmente, nessuno ne eccepirebbe (dopotutto non SERVE per fare il miele ed è presente in quantità impercettibili!).
How much?
Chiarito dunque che TECNICAMENTE il miele non ha bisogno del polline per essere tale, veniamo ad un secondo aspetto: quanto polline OGM c'era nei vasetti di Bablok?
Sapere infatti di che quantità stiamo parlando può essere utile a dimensionare il problema, giusto?
Peccato che Bablok non ce lo dica. Un vero peccato. Però, possiamo tirare ad indovinare, per eccesso.
Abbiamo visto prima che in media il miele contiene tra lo 0.0006% e lo 0.03% in peso di polline.
A questo aggiungiamo 2 considerazioni:
a) il miele di mais non esiste. Avrete senza dubbio avuto modo di acquistare miele di acacia, castagno, agrumi... ma non di mais. Perchè? Semplice, perchè il mais non ha fiori nettarini, per riprodursi usa il vento, non le api. Dunque, senza nettare, che miele fai?
Bablok avrà pertanto fatto un miele in cui il polline di mais non costituiva la frazione dominante del polline. Ma semmai una "contaminazione" portata dal vento o da qualche ape distratta. Lui non ci dice quant'è, ma vabbè, stiamo larghi, diciamo il 10% del totale?
Arriviamo quindi a una quantità in peso compresa tra lo 0,00006% e lo 0,003%.
b) il polline di mais GM trovato nell'arnia, questo Bablok ce lo dice, era il 4,1% del polline di mais totale. Di conseguenza dobbiamo dividere il contributo in peso del polline di mais per 25 per scoprire quanto polline da OGM c'era effettivamente.
Quindi si evince che la quantità di polline da OGM trovato da Bablok è stimabile in un valore compreso tra lo 0,0000024% e lo 0,00012%.
Anche le api erano disperate quando ha deciso
di distruggere mesi di lavoro!
Quindi Bablok ha distrutto 342 kg di miele perchè al loro interno avevano complessivamente (stima per eccesso) una quantità di polline da OGM compresa tra gli 0,82 e i 41 grammi.
Ripetiamo, Bablok ha distrutto 342 kg, trecentoquarantadue chilogrammi, di miele perchè potevano contenere un massimo di 41 grammi di polline da GM non vitale!
Fear of the dark
Ed eccoci al terzo punto: c'era qualche pericolo?
No. Il Mon810 è stato infatti autorizzato nel lontano 1998 ed ora la sua autorizzazione sta per essere rinnovata. Contro di lui sono state invocate ormai decine di clausole di salvaguardia e tutte sono state rigettate dall'EFSA per inconsistenza scientifica (certo, Fabrizio Fabbri della Fondazione Diritti Genetici probabilmente direbbe che il problema è l'EFSA, non la mancanza di prove scientifiche di rischio, ma pazienza).
Dulcis in fundo
Cosa succederà adesso?
Il rinnovo, quando ci sarà, autorizzerà il Mon810 anche secondo il Regolamento1829/2003, regolamento non ancora attivo nel 1998 in occasione della sua prima autorizzazione. Questo dovrebbe sanare anche quanto espresso da questa sentenza e ripristinare la soglia dello 0,9% di presenza accidentale di polline Mon810 nel miele (nel caso di Bablok, secondo la nostra stima, la "contaminazione" sarebbe dello 0,41% quindi ben al di sotto della soglia). Monsanto potrà dunque stare tranquilla.
Un po' meno tranquilli potranno stare invece tutti quei (pochi) centri di ricerca pubblici che ancora sono rimasti a fare sperimentazione con i transgeni in campo. Basteranno infatti anche solo pochi millesimi di grammo del loro polline da OGM (non ancora autorizzato in quanto in fase sperimentale), in un vasetto di miele, per bruciare l'intero esperimento in idiote cause legali.
Ma dopotutto l'Europa ha un futuro radioso davanti a sè. Mostra livelli di crescita vertiginosi (a doppia cifra!), cosa volete che sia dunque qualche piccolo ulteriore stupido lacciuolo alla ricerca e allo sviluppo del vecchio (obsoleto verrebbe da dire) continente?
Per fortuna poi che ci sono ancora dei solerti giudici che, in ottemperanza al principio di tuttologia, spiegano anche alle nostre api come si fa il miele. Mica lo sapevano loro...
Domanda accessoria: e se nel miele, invece di un polline da OGM, ci finisse un po' di questa pianta? Che succederebbe? Nulla? Certo, è vero, è naturale e quindi il 1829/2003 non si applica...
Heracleum mantegazzianum, certo, è carino, ma siete sicuri di volerlo piantare in giardino?
(1) esiste il concetto di giusto e sbagliato in giurispudenza?
(2) le piante pagano le api con il nettare in cambio della disseminazione del polline. Se le api se lo "pappassero", non so quanto le piante sarebbero contente.
(3) chiaro? è la norma che definisce la realtà, non la realtà che definisce la norma....e, come al solito, se volete saperne di più, visitateci!