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Migliora la mia foto #4

Da Ragdoll @FotoComeFare

La foto di oggi, scattata all’EICMA 2011 (per i pochi che non lo sapessero, è una fiera del ciclo e motociclo tra le più importanti del mondo), è stata inviata da Lorenzo.

Migliora la mia foto #4

Lorenzo è rimasto colpito dall’eleganza retrò della modella, seduta su una bellissima Vespa nuovo modello, ed in particolare dalla posizione delle sue mani.

Commento iniziale

Quando ho letto che avevi scattato questa foto a colori già pensando alla successiva post-produzione con conversione in bianco e nero, ho annuito soddisfatto.

Questo è uno degli aspetti meno tecnici ma forse a mio avviso più importanti della fotografia: scattare dopo aver visualizzato nella propria mente il risultato finale. Solo cosi puoi aggiustare la composizione, la cattura della luce (incluse eventuali esposizioni multiple per l’HDR), la profondità di campo, in modo da assecondare la tua visione e ottenere una bella foto.

Messa a fuoco

Devo dire che la scarsa profondità di campo da te scelta si addice molto alla foto, il punto di messa a fuoco cade perfettamente sui guanti, lasciando nitida la modella ma sfocando tutto il resto.

La sfocatura è preziosa in questo caso, lascia intuire alcuni elementi (ad esempio i tubicini dell’acceleratore o lo specchietto retrovisore sinistro) per capire il contesto ma concentra l’attenzione sull’elemento che è stato determinante nella tua scelta di scattare. Su questo punto probabilmente non potevi fare di meglio.

Composizione

Le scelte compiute nel comporre la foto sono determinanti per il messaggio che da essa scaturirà. Metteranno in rilievo alcuni particolari o gesti e ne minimizzeranno altri.

Nel tuo caso, hai scattato la foto attirato dalle mani della modella e questo ti ha portato probabilmente a mantenere troppo centrale il soggetto. Inoltre, anche se in una zona di ombra molto profonda (e quindi molto più permissiva delle zone luminose), hai tagliato un paio di dita dall’inquadratura.

La composizione da te scelta non sfrutta una linea d’ingresso eccezionale, il braccio della modella, che potrebbe partire dall’angolo in alto a sinistra portando lo sguardo fino all’oggetto (e soggetto) della tua foto.

Infine, un accenno al tema importantissimo della semplificazione: ogni particolare in più potrà distrarre l’osservatore e farlo deviare da quello che volevi mostrare: il faro della vespa è sullo stesso piano di fuoco delle mani e perciò è molto nitido. Inoltre è ben illuminato. Questo è un dettaglio inutile nella foto in quanto ci sono già altri elementi (per di più sfocati o in ombra) che ci hanno già fatto intuire che si tratta di un motociclo e sono dell’idea che sarebbe stato meglio tagliarlo fuori.

Luce

La scena da te ripresa e l’effetto che hai immaginato fin da subito mi portano alla mente scene noir con forti contrasti, zone quasi bruciate e ombre profonde. In questo senso la luce catturata, se osservi attentamente la foto, è molto buona nella zona centrale ma perde di contrasto e si appiattisce nelle zone periferiche.

Inoltre, le luci “obbligate” della fiera sono state un po’ impietose con la pelle della modella ma ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Post-produzione

Pensare ad una foto in bianco e nero e scattarla in bianco e nero (cosa tra l’altro possibile solamente se scatti in JPEG, in quanto il formato RAW è sempre e solo a colori) è un errore decisivo per la post-produzione per due motivi: ti escludi le possibilità che ti potrebbe offrire il colore (totale, desaturato, parzialmente desaturato) e non sfrutti pienamente la conversione in bianco e nero, in quanto ormai la maggior parte dei software consente di effettuare un fine tuning per ogni canale colore.

Tu utilizzi Lightroom, che è dotato di questi controlli. Giocare con i cursori dei vari colori è molto istruttivo e se già non lo fai te lo consiglio vivamente. Potrai schiarire le ombre, scurire il cielo, contrastare determinate zone e moltissime altre modifiche anche radicali.

A mio parere, in termini di post-produzione, la tua foto, già buona, avrebbe potuto rendere di più.

Mi riferisco alla possibilità di un ritaglio della parte destra e superiore che valorizzasse la composizione, all’aumento di contrasto generale per amplificare lo stile retrò, all’aggiunta di una vignettatura abbastanza forte da concentrare l’attenzione sulla mano, eventualmente anche ad una levigatura della pelle sul braccio della modella per minimizzarne i lievi inestetismi.

Infine, in una post-produzione completa anche dal punto di vista della qualità grafica, avresti potuto intervenire anche sulla riduzione del rumore digitale. Il suggerimento è di ispezionare sempre la foto al 100% di grandezza per verificare la presenza di rumore, poca nitidezza (micro mosso o un diaframma troppo chiuso) o problemi dovuti alla lente (granelli di polvere, aberrazioni cromatiche, distorsioni, vignettatura).

Per chi lavora solo (o spesso) con il formato JPEG è utile inoltre ricordare che ogni singola volta che si salva lo stesso file la qualità degrada perciò è necessario essere molto attenti in post produzione, fare tutto il necessario e come ultimo passaggio eseguire il salvataggio. Se giornali e riviste lavorano molto più volentieri con il formato TIFF ci sarà un motivo.

Commento finale

Come di consueto, ti propongo una mia lettura della tua foto, senza la presunzione che sia la migliore possibile ma nella speranza che possa essere una fonte per nuove considerazioni da parte tua e degli altri lettori.

Come puoi vedere, ho tentato di mettere in pratica quanto ho accennato qui sopra, tranne per la levigatura della pelle che sul file JPEG da te inviato non sono riuscito ad effettuare con risultati soddisfacenti.

Migliora la mia foto #4

Un consiglio: se ti capita spesso di fare foto in situazioni di luce difficile come l’EICMA, forse la soluzione giusta per te è comprare un monopiede, ad esempio il Manfrotto 681B.

Costa relativamente poco (sui 50€) e ti consente di abbassare di molto l’ISO che è causa principale del rumore digitale. Nel tuo caso i 1600 ISO si sono sentiti, forse con un monopiede la stessa foto l’avresti potuta fare a 400 ISO.

Il monopiede infine ha un vantaggio competitivo sul suo cugino cavalletto: aggiri ogni divieto, lo tiri fuori dalla borsa ed estendi in un attimo, scatti e riponi tutto in pochi secondi.

Come al solito sono a disposizione per qualsiasi chiarimento e per tutte le critiche ed osservazioni che vorrete fare. Commentate numerosi con idee e suggerimenti!

A presto!

Emiliano

Emi Delli Zuani è un fotografo-in-incognito. Divide la sua vita tra il lavoro e le sue escursioni fotografiche, i fai-da-te e la continua sperimentazione, tutto raccontato sul blog http://emidellizuani.blogspot.com.
 
Per ricevere anche tu commenti e consigli su un tuo scatto, vai alla pagina www.fotocomefare.com/critica-foto/ e segui le istruzioni.

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