Nel Centrafrica ancora attraversato dal conflitto, alcuni segnali positivi arrivano dall’economia. La Banca degli Stati dell’Africa centrale ha indicato che l’anno scorso il Prodotto interno lordo è cresciuto dell’1,6%, tornando dunque in positivo dopo il -0,37% registrato nel 2013 e dovuto alle distruzioni provocate dalla guerra.
Con la progressiva ripresa delle attività agricole e minerarie, ha poi stimato Mahamat Taîr Nguilid, vice-governatore della Banca, l’economia centrafricana potrà raggiungere nel 2015 risultati cui non si è assistito “negli ultimi tre anni”. Il funzionario ha inoltre citato, come segno di ripresa, il fatto che l’amministrazione statale sia riuscita a pagare la quasi totalità delle sue fatture, sia pure con il contributo fondamentale dei donatori internazionali, e in particolare della cooperazione francese allo sviluppo.
Questi miglioramenti, tuttavia, si registrano in un contesto che per altri versi vive situazioni critiche: sono ad esempio ancora 50.000 gli sfollati solo nella capitale Bangui, 20.000 dei quali vivono nel campo di M’Poko, nei pressi dell’aeroporto come da sempre.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)