Investire nei Paesi Emergenti con occhi puntati sui dividendi: consigli.
I mercati emergenti rappresentano l’ancora di salvezza del mercato azionario e sono considerati il nuovo motore della crescita economica mondiale, perché offrono opportunità d’investimento relativamente solide, grazie alle recenti riforme economiche ed alla costante crescita della classe media.
I più consigliati su cui puntare sono Brasile, Messico, Sud Africa, Cina e Venezuela. La vera ricchezza dei questi paesi è rappresentata dalla loro popolosità: rappresentano, infatti, il 42% della popolazione mondiale e in un’economia capitalistica come è quella moderna e odierna, la popolosità è la principale fonte di determinazione della domanda.
Facendo, inoltre, leva sull’aumento della domanda interna, determineranno in prospettiva tassi di crescita molto sostenuti rispetto a quelli dei paesi già storicamente industrializzati. Secondo CorrierEconomia, saranno i dividendi un fattore critico di successo dell’investimento azionario anche nei paesi emergenti.
I dividendi sono la somma di denaro alla quale si ha diritto quando si posseggono delle azioni, vengono retribuiti a fine anno (fine esercizio) ad ogni azionista e sono di entità proporzionale al numero di azioni possedute.
A confermare l’importanza del dividendo nei proprio investimenti attuali è stato anche Manu Vandenbulck, senior investment manager del gruppo olandese Ing Im, che spiega: “Se guardiamo all’indice Msci World si può notare che il dividend yield nei mercati emergenti sfiora il 3% (2,98%, per l’esattezza), un dato superiore a quello del Giappone (2,62%) o degli Stati Uniti (2,11%).
Questo elemento, tuttavia, non si riflette ancora nelle valutazioni dei titoli, che anche per questo risultano interessanti”. Secondo l’analista, il fattore dividendi sulle performance complessive dei listini emergenti pesa moltissimo. In Asia, per esempio, le società con il dividend yield più elevato hanno battuto sia gli indici generali di mercato sia le società growth (alta crescita) su un orizzonte di 15 anni. Tra i settori più interessanti su cui puntare, spiccano quelli della salute, dei beni di consumo durevoli e dell’information technology. source
di Marianna Quatraro