Non ci sono solo i migranti che sbarcano a Lampedusa, e che creano allarmismo nei nostri politici e a noi nelle nostre comode case, o quelli che si tentano speranzosi le coste maltesi, oppure altri ancora, nell'Atlantico, che vanno verso le terre spagnole e le isole circostanti.
Nel corso del 2011 il numero dei migranti, che hanno affrontato la traversata del Golfo di Aden e del Mar Rosso, per tentare di giungere dal Corno d'Africa allo Yemen , il "paradiso" sognato da sempre per sfuggire alla miseria, lavorare ed avere dignità di persona, ha toccato la cifra record di 103 mila persone.
Il dato lo fornisce l'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (ACNUR) , che ha registrato in quell'area un raddoppio di profughi rispetto all'anno precedente.
Nel 2010, infatti, erano stati circa 53 mila i migranti ,che avevano affrontato lo stesso tratto di mare. E non sempre con esito positivo.
Tutto questo deve farci riflettere sulle "povertà" incombenti nel nostro pianeta allorché siamo tentati di parlare con superficialità e ,sopratutto, senza cognizione di causa, di quello che non conosciamo.
Ma è anche l'occasione per provare a vincere dentro di noi ,con un po' di buona volontà, quell'indifferenza verso altri fratelli, che sono soltanto meno fortunati .
Dei quali ,forse, piuttosto che respingerli, dovremmo imparare invece a prenderci cura.
Perché?
Perché in un'ottica solidale, da cui oggi non si può prescindere, anche "l'altro" è mio fratello.
Questa poi, in definitiva, è la mistica del "Buon Samaritano" e la via che porta al bene.
Di tutti e per tutti.
Che ci piaccia o meno.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)