Migranti di ieri e di oggi

Creato il 09 maggio 2015 da Allocco @allocco_info

di Giacomo Pagone (@GiacomoPagone) – 

“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti”.

Questo celebre passo della Relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, datato ottobre 1919, dimostra la ciclicità degli avvenimenti storici. Da Nazione abbandonata (4 milioni di emigrati verso gli Stati Uniti tra il 1880 e il 1915), l’Italia diventa, dunque, territorio di accoglienza, o forse di passaggio, per quanti scappano dal proprio Paese per cercare un futuro benevolo in altre parti del mondo (soprattutto Germania o Paesi Scandinavi). L’Operazione Triton Frontex dell’UE, che ha sostituito l’Operazione Mare Nostrum, non rappresenta certo un deterrente per l’immigrazione verso le coste italiane. Triton, infatti, prevede il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane ma non il soccorso delle imbarcazioni in difficoltà, aumentando il rischio di nuovi incidenti in mare.

Le tragedie che si sono verificate nelle ultime settimane vicino le coste italiane, hanno scatenato il dibattito sull’immigrazione, favorendo discorsi demagogici e spropositati allarmismi. Il leitmotiv utilizzato è “quanti di quei migranti sono militanti dell’Isis?”. Ammesso che ve ne siano, come si potrebbe distinguere un possibile terrorista da un richiedente asilo politico?

Il discorso non troverà mai una soluzione unica e condivisa da tutte le parti politiche. L’unica cosa che si può fare, però, è documentarsi per capire che, in fin dei conti, “tutto il mondo è paese”.

 “I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali” [Relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, ottobre 1919]

Fonti: CICAP, EMIGRATI.it

Immagine: giulianoamato.it

america americhe barconi emigrazione ieri immigrazione migranti slider 2015-05-09

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :