L’avvio di inchieste su presunte violazioni dei diritti umani e nuove regole per gli spostamenti delle persone attraverso la frontiera comune: sono i punti chiave di un accordo firmato ieri sera dai rappresentanti dei governi di Kinshasa e Brazzaville dopo l’espulsione di migliaia di migranti della Repubblica del Congo.
L’intesa, raggiunta a Kinshasa dai membri di una Commissione speciale per la difesa e la sicurezza, dovrà ora essere ratificata dai parlamenti nazionali.
Secondo le stime dell’Onu, dal 4 aprile i migranti originari della Repubblica democratica del Congo espulsi dalle autorità di Brazzaville sono stati circa 130.000.
Naturalmente facendo gli stessi (uomini, donne, anziani e bambini) oggetto di ripetute violenze.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)