Il mercato in casa Milan potrebbe non bastare. Sono arrivati i giocatori che Mihajlovic aveva chiesto e sono partiti molti esuberi, ma potrebbe non essere sufficiente: il ritmo è basso, difesa e attacco non comunicano a causa di un centrocampo lento e farraginoso.
Ma ai problemi di gioco in casa rossonera si aggiungono quelli dettati dalle scelte del mister nelle prime due giornate di campionato. Nella retroguardia Alex era sempre stato considerato titolare, in rotazione con Mexes e Rami. La partenza di quest’ultimo lo aveva reso praticamente sicuro di partire sempre dal primo minuto, invece a Firenze gli è stato preferito il ventenne Rodrigo Ely, oltre all’intoccabile Romagnoli. Se a questo aggiungiamo che, per il turno di squalifica contro l’Empoli, il rimpiazzo è stato Zapata, è evidente che il brasiliano ex Psg sia sempre più a disagio.

Sulla fascia destra, a un De Sciglio disastroso come quello dell’anno scorso sperava di subentrare Abate, che credeva che Mihajovic avrebbe quantomeno spostato Mattia a sinistra, dove la squadra fatica parecchio. Invece gli accenni di miglioramento del talento ex Primavera e la scelta di Antonelli sulla fascia mancina lo hanno lasciato parecchio deluso, lui che l’anno scorso, durante l’infortunio di Montolivo, aveva anche portato la fascia al braccio.
Proprio il capitano è l’ultimo caso in ordine di tempo. Sembrava un pezzo imprescindibile del nuovo Milan, che aveva sofferto la sua assenza l’anno scorso, invece la clamorosa apertura della società al sondaggio della Juve lo ha rimesso pesantemente in discussione. Il minutaggio scarso è la controprova che l’ex Fiorentina potrebbe sgomitare più del previsto per scendere in campo con regolarità.
Il crac del Parma ha riportato all’ovile anche un’altra figura mitologica di cui i rossoneri si libererebbero volentieri: Nocerino. Contro tutte le previsioni, è partito titolare alla seconda di campionato, ma dire che la sua prestazione non è stata all’altezza è un eufemismo. Sfumata anche l’ipotesi di un prestito in extremis (Sampdoria), si prospettano innumerevoli panchine all’orizzonte.
Infine, l’attacco. Il reparto è in evidente esubero, in parte sfoltito dalla partenza di Matri, e colui che risente maggiormente di questa situazione è Alessio Cerci. I suoi movimenti fulminei a rientrare con il sinistro che avevano fatto innamorare i tifosi granata sono solo un vago ricordo e il suo nome è entrato nell’elenco di errori di mercato della passata stagione a cui porre rimedio al più presto. Probabilissimo che a gennaio faccia le valigie, nel frattempo riuscirà almeno ad assaggiare il campo?
