Niente esonero, per ora. Nonostante la figuraccia rimediata in casa contro il Bologna dell’ex Donadoni, la panchina di Sinisa Mihajlovic è salva, per il momento.
Il motivo è principalmente il tempo. Berlusconi, deluso per una stagione sotto le aspettative nonostante pesanti investimenti in estate, avrebbe voluto esonerare subito il tecnico, ma la sfida con la Roma è alle porte. Sabato sera all’Olimpico sarà una sfida tra sfiduciati, in cui chi perde molto probabilmente saluterà. In particolare, per il serbo pesa la striscia di incontri favorevoli contro squadre di bassa classifica gettata al vento: contro Carpi, Frosinone, Verona e Bologna ci si aspettavano quantomeno dieci punti, ne sono arrivati cinque.
E ora è vietato sbagliare. Il presidente del Milan ha esonerato allenatori per molto meno, raramente però si è trovato a doverne pagare tre contemporaneamente: fino a giugno i rossoneri sono ancora legati a Seedorf e Inzaghi e mettere a libro paga un quarto ct non farebbe che aggravare la situazione finanziaria. Se proprio si vuole cambiare meglio attendere giugno, anche perché l’alternativa Brocchi non porterebbe a nessun miglioramento tattico, risultando l’ennesimo spreco di tempo e denaro.
La svolta arriverebbe quindi in caso di definitivo tracollo in campionato o eliminazione dalla Coppa Italia. Per quanto disastrato, il Milan ha una rosa che gli permetterebbe di arrivare agevolmente in finale, dovendo affrontare prima il Carpi, poi la vincente tra Spezia e Alessandria. Se si butta alle ortiche anche quella minima possibilità di arrivare in Europa vincendo la coppa, addio Sinisa.
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