Nintendo reimpiega il suo noto universo di avatar digitali all'interno di una nuova e curiosa app di stampo sociale. Ne abbiamo saggiato le potenzialità in anteprima a Milano, durante un evento interamente dedicato ad essa.
Articolo a cura di Andrea Fontanesi
- Disponibile per:
- iPhone
- iPad
- Android
Andrea Fontanesi sceglie (in)consapevolmente di votarsi al videogioco fin dalla più tenera età, quando, negando alla madre il piacere popolare della prima parola dedicata, pronuncia un "Ma" pregno di speranza assieme a un "rio" assai meno poetico. Crescendo si lascia sedurre dal fascino della scrittura per infine realizzare, dopo ben ventisei anni, che le due passioni, quando si compenetrano, sono in grado di donargli enormi soddisfazioni. Strenuo sostenitore dello sperimentalismo audiovisivo, nutre da sempre un sano interesse per il cinema d'animazione, ed è inoltre profondamente legato all'arte del doppiaggio, che pratica tutt'ora a livello amatoriale.
Anno 2006. Ad accompagnare il lancio di Nintendo Wii, hardware che avrebbe di lì a poco rappresentato una vera e propria rivoluzione in termini di gaming casalingo, vi era un titolo, Wii Sports, che è a tutt'oggi ricordato da molti come fonte di svago collettivo senza eguali. I protagonisti di quel gioco sportivo dalle dinamiche istantanee erano i Mii, omini dalla fisionomia morbida che il gamer poteva sommariamente customizzare per poi impersonarne uno -di solito una sua riproduzione semplificata- e scatenarlo contro gli altri in intense partite a tennis, faticosi incontri di pugilato e altre attività a favore del proverbiale bagno di sudore. Divenute gradualmente l'emblema dell'interazione online in ambiente Nintendo, nonché presenze ricorrenti nelle più importanti produzioni competitive dell'azienda nipponica, non siamo dunque stupiti di vedere queste buffe figure al centro della prima applicazione gratuita che la casa di Kyoto ha sviluppato appositamente per i dispositivi smart dotati di sistema operativo iOS e Android. Invitati a Milano per la tappa italiana di presentazione del progetto, siamo qui oggi a spiegarvi in breve cosa sia Miitomo e come, nei piani di Nintendo, l'app andrà a posare il primo, fondamentale tassello nella crescita di una nuova, originale idea di comunicazione tra utenti. Laddove, come vedremo, anche My Nintendo, nuovo servizio fedeltà ormai a un passo dal lancio, avrà voce in capitolo.
Q&A
Neanche a dirlo, per capire come funzioni questa nuova trovata "made in Nintendo" è innanzitutto necessario passare attraverso la modellazione di un avatar quanto più possibile somigliante al proprio creatore, che mai come in questo caso vale la pena raffigurare al meglio della propria sensibilità estetica. I consumatori di vecchia data potranno decidere se sia il caso di recuperare il proprio Mii prediletto direttamente da Wii U o Nintendo 3DS tramite QR Code, così come i giocatori di Tomodachi Life avranno l'occasione d'importarne anche tutte le opzioni di personalità e voce. Per i nuovi arrivati, invece, sarà disponibile un'interfaccia perlopiù analoga alle consimili viste su console, che, oltre a nominare il personaggio e settarne le caratteristiche vocali, consentirà d'inserire alcune informazioni relative alle abitudini dell'utente, necessarie al software per attribuire una personalità specifica al Mii. Posto infine all'interno di una stanza tridimensionale, il Mii, rivolgendosi al proprio alter ego reale, inizierà a porgli domande inerenti ai suoi gusti e, più in generale, al suo vivere quotidiano, non soltanto chattando con lui tramite texture speech, ma animandosi e cambiando espressione del volto in base al contenuto dei quesiti stessi. Quesiti di natura sostanzialmente frivola che forse non emergerebbero da una normale conversazione tra individui, e che vengono volutamente posti dall'applicazione in modo automatico e senza che il fruitore possa metterci mano. Il motivo è presto detto: Miitomo si prefigge l'obiettivo di mostrare agli amici che decideremo di aggiungere alla nostra rete -tramite lista di Facebook o following di Twitter, oppure direttamente dal vivo, device contro device- curiosità sul nostro conto che difficilmente verrebbero a galla in altre situazioni, ma che, ipoteticamente, potrebbero fungere da spunto per arricchire certi rapporti ancora acerbi nella vita reale. A risposta data, soltanto gli amici -o l'amico, laddove la domanda preveda una perentoria condivisione one to one- saranno in grado di visualizzarla e d'interagire con noi, commentandola o mostrando il proprio gradimento apponendovi un cuore. La spinta a una comunicazione "diversa" da quella assicurata dai social network attualmente in voga è dunque elemento cardine dell'esperienza, e non avviene solamente per via testuale. L'interazione con gli altri può aver luogo anche visivamente tramite composizione di fotomontaggi "Miicentrici" grazie alla funzione Mii Foto. Questa invia quotidianamente uno sfondo all'utente, il quale può poi scegliere di utilizzarlo -o di pescare una foto dal proprio camera roll personale- per mettere il suo Mii in pose e contesti più o meno bizzarri, magari aggiungendo un balloon con una frase, ed infine effettuare uno scatto, che potrebbe divenire anch'esso oggetto di discussioni auspicabilmente leggere e goliardiche. Ma anche, perché no, un pretesto per pubblicare un'immagine simpatica e "alternativa" su Instagram.
PremiaMii
Non va dimenticato, comunque, che siamo di fronte a un prodotto firmato Nintendo, che non a caso, al di là del suddetto e dominante intento di scambio sociale, non vuole fare a meno di una pur lieve aura di giocosità; naturalmente di matrice casual, com'è da sempre caratteristica delle produzioni mobile più diffuse. Il minigioco Sgancia Mii, che sarà presente da subito tra le feature dell'applicazione, ne è un esempio chiarissimo, sorta di pachinko sui generis con le controparti digitali dei nostri contatti gettate a peso morto in un cabinato che consente di vincere oggetti da riutilizzare poi nel software stesso. Giocarci, così come abbigliare il personaggio con i nuovi outfit che il Negozio Miitomo rifornirà giornalmente, richiederà la spesa di monete o ticket virtuali, che l'utente accumulerà soprattutto accedendo al software con regolarità e interagendo con gli amici in quanti più modi possibili. Ciò detto, chi non avesse voglia di dedicarsi alla app assiduamente potrà comunque ripiegare sulle solite microstransazioni tramite i sistemi di Apple o Google Play. La volontà di Nintendo di premiare i più fedeli pare essere in ogni caso predominante, come sembra sottolineare anche il rapporto -per niente vincolante in termini di fruizione- che presto legherà l'applicazione a My Nintendo. Collegando la prima al secondo si riceveranno difatti speciali Punti Platino, valuta esclusiva indispensabile a racimolare bonus e oggetti altrimenti inibiti, quali capi di vestiario specifici -ci è stato mostrato, ad esempio, l'immancabile cappello di Super Mario- e altri che verranno svelati nel corso del tempo. Connettere Miitomo a My Nintendo garantirà altresì di poter usufruire del proprio account su tutti i dispositivi iOS e Android posseduti. Una possibilità che farà di sicuro felice chi, affezionandosi a questo peculiare metodo di comunicazione, ci terrà ad avere il proprio piccolo universo di amici poligonali sempre a portata di mano.
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