La calcolatrice dell'amore
Se ci dovessimo rifare alla cronologia, bisognerebbe tenere conto degli avvenimenti appunto nel loro ordine cronologico.
Quando l’Inter era a -13 a fine 2010 (anche se con due partite da recuperare, quindi ipoteticamente potevano essere anche a -7) nessuno di loro fiatava, nessun giornale diceva qualcosa, silenzio totale. Si parlava della lotta scudetto tra Milan, Napoli e Lazio e basta. Nessuno dell’Inter si permetteva di dire nulla, c’era un mondiale per clubs (difficilisssssssssimo) da vincere, c’era soprattutto un altro allenatore, più serio, ed il campionato ormai non interessava. IN QUEL MOMENTO LI.
E anche nessuno del Milan, che io ricordi, ha detto in quei giorni qualcosa sull’Inter. Nessun tesserato rossonero, si è comportato come un bambino dell’asilo: “Siete a meno tredici. Siete a meno tredici. Pappapperooo!” O sbaglio? Nessuno.
Poi è arrivato Leonardo la vigilia di Natale, e le prime vittorie a gennaio. Da quel momento da parte di stampa e interisti, non si è parlato altro che di remuntada, remuntada e remuntada. A volte invece che di remuntada, per variare un po’, hanno parlato di rimonta. Ogni conferenza stampa di Leonardo, ogni intervista a Moratti, ogni congiuntivo sbagliato da Materazzi, ogni zeppola di Zanetti, c’era sempre qualche riferimento al Milan. E c’è ancora adesso. D’altronde hanno un complesso di inferiorità nei nostri confronti, radicato in cento anni di storia, non è facile cambiare mentalità. Non è facile guardare avanti, anche dopo aver vinto uno scudetto così così e 4 regalati, anche dopo aver vinto una champions league grazie a certe “spinte”, anche dopo aver vinto una coppa dell’amicizia sudata mille camicie, la loro inferiorità nei nostri confronti, non è svanita. Siamo sempre nei loro pensieri, c’è poco da fare. Fa sorridere il fatto che anche Leonardo si sia adeguato a questo trend neroazzurro, parlando solo di remuntanda e di quanto sono più belli, più bravi, più forti loro di noi. Come se fossero da sempre primi loro a più dieci sulla seconda, e noi fossimo ormai destinati alla lotta per non retrocedere.
E fallo una volta, e fallo due volte, e fallo tre volte, a Galliani (e non solo a lui) hanno iniziato a girare le palle. E in questo non gli si può che dare ragione. Che ha fatto dunque Testadiginocchio nostro? Ha aspettato i due recuperi per poter dire quello che tutti sapevamo, che a fine dicembre se avessero giocato contro Cesena e Fiorentina, i campioni del mondo sarebbero stati a meno sette, e che ora sono a meno cinque, quindi hanno rimontato due punti in due mesi. Tutta sta gran REMUNTADA non si vede. Se continuassero con questa media, per metà giugno ci recuperano. Occhio.
E che fa Leonardo a questo punto? Dopo aver parlato del Milan, della classifica e della remuntada per due mesi? Dice a Galliani di non fare i conti in tasca agli altri: “Io non faccio tanti conti ma credo che la chiave nel confronto siano i due recuperi: dare per scontati i sei punti contro Cesena e Fiorentina non è giusto. Comunque manca un terzo di campionato ed è presto per mettersi a contare. Inoltre non voglio entrare in polemiche col Milan, e non solo perché qualsiasi cosa dica può essere mal interpretato, visto che sono stato lì. Dico solo che sul campo sono felice di quello che abbiamo fatto, anche se so che possiamo ancora migliorare molte” Beh… Ma che cazzo vuoi? Puoi parlare solo tu? E dove sta scritto? Se per mesi fai i conti e nessuno ti dice niente, va bene. Appena ti risponde Galliani “è presto per fare i conti”? Se è presto ora che siamo a febbraio, figurati dalla vigilia di Natale!
Galliani giustamente però, ha ribadito il concetto, dicendo a Leonardo che può dire quello che vuole, ma sempre da meno sette a meno cinque sono passati: “Mi spiace per Leo, ma i miei conti sono esatti. A differenza dell’Inter, infatti, noi non abbiamo giocato due partite di recupero. Sono certo, anche a livello algebrico e matematico, di quello che ho detto: non si può confrontare chi ha giocato dieci partite con chi ne ha giocate otto”. Questa è matematica mica pane, amore e sentimenti. Matematica.
In ogni caso noi, che siamo sportivi, auguriamo a Leonardo di vincere tutto come il suo predecessore portoghese ovviamente. Anche se non ne avrebbe bisogno, visto che per “la squadra più forte del mondo” (Cit. Leonardo) per “la squadra migliore d’Italia” (Cit. Leonardo), dovrebbe essere uno scherzo centrare il triplete per la seconda volta. Certo che se invece alla fine non dovessero vincere nulla. Ahia, mi sa che a quel punto la calcolatrice non servirebbe a nulla, ed addirittura Benitez, quello che è stato cacciato, avrà vinto più di lui.