Boateng corregge di testa un perfetto cross di Ronaldinho dalla tre quarti. Nel contropiede successivo è lo stesso brasiliano a mandare in bambola la difesa dei ventidue scesi in campo con un pigiama blu. Palla a giro e prima doppietta rossonera di Zlatan Ibrahimovic.
Tutto il resto della partita si gioca a ritmi Seedorf e contro un avversario privo di intelligenza calcistica e buona sorte: una traversa e una ripartenza gestita malissimo non hanno mandato sotto il Milan di Massimiliano Allegri già alla fine della prima frazione di gioco.
Quindi è valsa davvero la pena di sintonizzarsi su Milan-Auxerre, prima partita di round robin della Champions League 10/11, per un brevissimo lasso di tempo. Se vi siete fatti distrarre da una chiacchierata su Twitter o Messenger, vi capiamo seriamente.
I cherubini – perchè chiamarli Diavoli pare un’offesa a chi fa della rabbia agonistica il proprio credo – rossoneri portano a casa i primi tre punti e si ritrovano in testa con il Real di Mou. Stesso risultato delle due formazioni più titolate in Europa: 2-0.
Partiamo da una delle due note positive della serata: la prestazione di uno dei due volti nuovi di Milanello. Entrato nel primo tempo per i problemi fisici di un giovane della Primavera – Capitan Ambrosini – , Kevin Prince Boateng si è fatto notare subito per voglia, intelligenza nel pressare, coraggio nel tirare le palle morte dal limite. Si è meritato senza alcun dubbio di entrare negli highlights del match deviando con un paio di capelli il pallone che ha aperto le segnature in casa Milan.
La seconda riguarda il risultato. I rossoneri avevano un ruolino negativo da sfatare. Non si è vinto in nessuna delle ultime 5 apparizioni domestiche in Champions League: Milan-Arsenal, Milan-Zurigo, Milan-Real Madrid, Milan-Olympique Marsiglia e Milan-Manchester United. Capite che il paragonare Auxerre con almeno tre di queste formazioni è come insultarle: ma perlomeno quei quattro minuti ci hanno permesso di uscire da sotto il tavolo – non un ambiente famoso per l’ottima compagnia – visto che non abbiamo ripetuto una figuraccia simil Zurigo.
Ma sapete quanto noi rompiamo le balle affinchè si possa vedere giocare bene coralmente e non con i singoli. E quindi se si può essere soddisfatti nel vedere Ibrahimovic sbloccarsi, altrettanto non lo si può essere per i precedenti 50 minuti giocati a ritmo camomilla. Sarà mica perchè per 10/11 è sempre lo stesso Milan dall’età della pietra? Mmm mah. Sarà mica per questo che il muscolo di Pato si è risentito, vero? Si deve essere rotto i coglioni di giocare all’altezza della bandierina del corner per fare spazio a chi rallenta il gioco e non offre mai palloni nei punti giusti.
Allegri carissimo…sei fortunato che nello sport la regola che dice “coi se e coi ma, ando cazzo credi di andà?” vale in ogni contesto. La differenza tra Cesena e Milano qual è stata? Langil spreca un 2 contro 3 ignorando due che erano belli piazzati al centro. E quindi fai benissimo a dire: “Sabato scorso siamo andati sotto e stasera no”. Alla distanza sono venuti fuori i singoli e Ronaldinho ha trovato, con la collaborazione di Ibra e Prince, due minuti di blaugrana memoria.
Di solito si dice, l’attacco fa vendere i biglietti e la difesa fa vincere le partite. Qui se non si segna e l’avversario non è parente di Kapra, si rischia di non vivere mai quattro minuti di vIBRAzioni portentose.
Fra queste due partite, però c’è un tarlo che ancora mi ronza nel cervello: a che cazzo servono Zambrokko e Fancazzo? Ai posteri, coloro che si godranno {si spera} un Milan senza questi due personaggi, l’ardua risposta…