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Milan-Brescia: presentazione della gara

Creato il 03 dicembre 2010 da Gianclint

-Interessanti spunti di un avversario da… “maneggiare con cautela”- 

Con la Juve X, con l’Inter pure e vittoria con la Roma… il Brescia sa giocare a calcio, questo dobbiamo tenerlo bene a mente. Un pizzico di ingenuità, una spruzzata di sfortuna han fatto raccogliere meno punti alla Leonessa di quanti  ne avrebbe meritati. 

Non siamo portati a magnificare avversari mediocri -ed il Brescia non lo è- qui sul Night, ma a riportarne i meriti sì: per confrontare noi stessi e la nostra squadra, per creare non solo un filo di stimolante critica, ma per stimolarne anche un gusto più “rotondo”

La gara contro la squadra di Mister Iachini si presenta come molto stimolante: il Brescia è sempre stato avversario tradizionalmente ostico, di più se domani sera si scenderà in campo senza avergli dato una sbirciata… beh, non saremo noi fra quelli che avranno sottovalutato l’avversario.

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Milan-Brescia: presentazione della gara

Marco Zambelli, corsa e qualità: "il piccolo Maicon" Bresciano giocherà dall'inizio o Mister Iachini opterà per una variante a tre dietro più coperta?

La strutturazione di quelli con la V sul petto è quella di 4.3.2.1. e va da sé che l’11 del presidente Corioni sarà attendista, ma grazie a Caracciolo presenterà una buona varietà di soluzioni offensive, alimentate da Diamanti ed Eder sulla trequarti con il loro estro, la loro fantasia, e una grandissima adesione al gioco di squadra in fase difensiva; con Cordova in regia che garantisce un buon equilibrio; un’estrema tranquillità nel giocare la palla; capacità di difendere con raziocinio. 

La grinta di Mister Iachini si traduce in campo con una buona padronanza della sfera, del non buttare via il pallone, neppure sotto l’assalto dell’avversario; con Diamanti ed Eder in campo sarebbe improbabile che la squadra -pur dichiarando proprio l’obbiettivo della permanenza in A, chiaro..-, non portasse nelle proprie trame di gioco la valorizzazione del suo talento. 

E’ Zambelli il giocatore che però ci ha fatto drizzare di più le antenne: terzino destro, è lui la prima variante -spesso sottovalutata- di questo Brescia; il collega del lato opposto riceve infatti l’alleggerimento quando l’avversario porta pressione -sul portiere o sui centrali, per esempio…- ma è Zambo che fluttua sulla fascia: ora terzino bloccato, ora tornante che, non solo ridisegna scolasticamente la squadra a tre dietro, ma sa essere ”regista aggiunto” nello sviluppo di gioco, fulcro delle triangolazioni esterne che portano il Brescia a non affidarsi solo alla palla profonda sulla prima punta per inserire giocatori da dietro. 

Le fasce quindi -la destra perlopiù-; la presa del trequartista, la densità nel mezzo… con Cordova o un mediano in più, il Brescia preferisce lasciare i corridoi laterali, raddoppiando il lato con un interno, o col tornante -se a tre dietro-, piuttosto che lasciare troppa luce di gioco al trequartista avversario: squadra organizzata, quindi. 

Difficile da sorprendere in mezzo, la fantasia potrà essere l’arma in più… l’imprevedibilità del giocare profondo in anticipo sul loro riposizionamento e cercare la verticalizzazione sulla prima ricezione dalla trequarti, quando possibile. Movimento davanti delle punte quindi, pressarli alti; ripartire presto sul loro avanzamento… giocare il nostro ritmo, “strappando la velocità della giocata”, non solo della corsa che serve così-così se l’avversario sa assorbirci facendo densità e ci aspetta… non scomporci per scomporre loro. 

Milan-Brescia: presentazione della gara

La fisicità ed "il saper giocare la palla" di Caracciolo: la palla lunga laterale per scomporre la linea avversaria è un'arma del Brescia di Iachini.

…anche perché il Brescia sa punire una squadra scoperta e ricerca con continuità la palla profonda laterale sulla prima punta che si allarga e “porta fuori” nel’1 vs 1 un centrale… è là, nello spazio creato alle sue spalle, inserire il rifinitore. 

Non sarà la mossa vincente ma, dopo un discreto numero di partite, possiamo affermare che le fasce andranno meglio sfruttate dal Milan: non solo per favorire il colpo di testa in area dei nostri saltatori… ma per generare difficoltà alla linea nel difendere la porta forzando la ribattuta bassa Il principio tanto caro al nostro Mister, quello di inserire con buona continuità un centrocampista, si genera e si alimenta anche così: costringere ”a giocare tecnico” i centrali difensivi avversari che, per RI-giocare la palla da vicino, troppo vicino alla propria porta, dovranno sollecitare doti tecniche non propriamente nobili… e tenere a bada un pochino “di ansia”.

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