E dopo due derby vinti sia chiaro agli interisti che lo scudetto possiamo perderlo solo noi! Non sono loro che lo vincono! Credo che possa essere chiaro a tutti il concetto (Jacopo81 – utente di Twitter}.
Pato si sente più leggero da quando ha ripreso a fare l’amore con continuità ed è in questa nuova pace di sensi che probabilmente realizza la sua doppietta più importante da quando veste rossonero: quella che, di fatto, respinge l’Inter a – 5. In pratica si prende il Milan mentre Zlatan Ibrahimovic è…. ai box per problemi di cartellini rossi. Bella rivincita anche in chiave rivalità/presunte ostilità tra i due.
Dopo 18 anni Milan-Inter è di nuovo un derby scudetto. E’ la prima volta dal 10 aprile 1993, infatti, che rossoneri e nerazzurri si affrontano occupando le prime due posizioni in classifica. I nerazzurri, staccati in classifica di due punti, puntano a completare la rimonta ai danni dei cugini: per farlo Leonardo si affida al 4-2-3-1 e dà fiducia a Pandev, rinunciando almeno inizialmente a Stankovic; in difesa il tecnico brasiliano recupera Chivu, che ritrova un posto al centro della difesa al fianco di Andrea Ranocchia. Allegri rilancia Zambrotta, preferito ad Antonini, a centrocampo Van Bommel vince il ballottaggio con Flamini; in attacco la coppia Pato-Robinho.
Al momento del dunque, a steccare è la formazione nerazzurra e ad essere centrata nei colpi e nell’atteggiamento è quella di Massimiliano Allegri. Ci mette tutta la grinta del mondo e stritola un’Inter troppo sbilanciata in avanti. A sette giornate dal termine il campionato non può dirsi concluso. Ma di certo l’Inter ha perso una bella occasione per dimostrarsi grande. Il Milan ha colto in pieno la situazioned è riuscito a respingere nello scontro diretto ogni tipo di velleità – anche vedicativa del suo ex dirigente e allenatore.
La compagine nerazzurra non ci sta proprio con la zucca e dopo neanche 43 secondi si ritrova sotto nello score: troppo distratta dalle coreografie o dai piccioni in piazza del Duomo per applicare la regola del fuorigioco a palla scoperta con i due terzini, invece con i due centrali. L’azione del Milan parte da Gennaro Gattuso che cerca di lanciare Robinho in area, il brasiliano viene antcipato da Chivu e Ranocchia in modo impreciso e la palla carambola sui piedi di Pato, che di destro a porta vuota non sbaglia.
L’Inter sembra sotto choc e il Milan non cala la sua intensità offensiva. All’8′ si gioca addirittura a pallamano in area nerazzurra {!!}.
L’Inter con un lento possesso palla prova a superare la metà campo, ma lo fa con sterili lanci lunghi e non riesce ad impensierire la retroguardia rossonera. La squadra di leonardo da’ segnali di risveglio al 19′ con Pazzini che sfonda in area superando Zambrotta, ma poi calcia addosso ad Abbiati. Al 24′ si rivede il Milan in avanti con una bella conclusione da fuori di Zambrotta e palla non lontanissima dall’incrocio dei pali. L’Inter sembra soffrire il modulo con tre punte, con una grande distanza tra i reparti. Il Milan ne approfitta con continui contropiedi. Al 37′ traversa clamorosa di Van Bommel, che calcia un bolide dai venti metri. ma la palla si stampa sul legno dopo una deviazione involontaria di Chivu. Ma è nel finale che arrivano le occasionissime per l’Inter. Al 38′ è Abbiati a salvare con una parata prodigiosa su un colpo di testa di Ranocchia. Cinque minuti dopo Eto’o, fino a quel momento poco in partita, liberato in area da un bel colpo di testa di Cambiasso, sbaglia calciando fuori da posizione invidiabile.
Ad inizio ripresa il gioco è molto spezzettato per i continui falli a metà campo da una parte e dall’altra. Al 53′ la svolta del match, Chivu ferma Pato lanciato a rete da Boateng, ed è rosso diretto per il romeno.
L’Inter in dieci balla ancor più di prima. Prima Julio Cesar respinge una conclusione violenta di Thiago Silva, ma poi nulla può su Pato che chiude il match di testa. Bravo il brasiliano a capitalizzare un cross sporco di Abate – migliore in campo, assieme al brasiliano autore della doppietta.
Leonardo le prova tutte e manda dentro Milito al posto di Pazzini, ma il film della partita non cambia. Inter distratta in difesa e Milan che sfrutta gli spazi. Così al 65′ Julio Cesar compie un miracolo su Robinho che sbaglia da posizione ravvicinata. Al 72′ è ancora il brasiliano a sbagliare, ma stavolta è Cordoba a murare. Cinque minuti dopo Robinho sbaglia la terza palla gol in pochi minuti, ma stavolta è davvero bravissimo
Julio Cesar a respingere. Nel finale Allegri lascia spazio a Cassano, che entra e ne combina di tutti i colori in soli dodici minuti. Si guadagna un rigore, atterrato in area da Zanetti, lo realizza e si fa espellere per un doppio giallo. Prima per essersi tolto la maglia e poi per un’entrata in ritardo su Cordoba.
Cose da illustrato.
Il campionato sembra richiudersi, con anche il Napoli che può farsi sotto. Al Diavolo frega in maniera relativa: si rialza nel momento più importante, tiene la vetta per la 22esima giornata di fila e dopo 7 anni fa doppietta nella stracittadina grazie a un Pato tirato a lucido. Che, ora, ha segnato un gol in più di Ibra in campionato: 15 con 14.
Time to close.