Magazine Calcio
Runaway train never going back
wrong way on a one way track
Seems like I should be getting somewhere
somehow I'm neither here nor there
- Il treno fuori controllo non tornerà mai indietro.
Sembra che io debba andare in qualche luogo.
In un modo o nell’altro non sono né qui né là
Rieccoci nel limbo, ragazzi.
Il Milan ha dovuto rinunciare a:
- Nesta, Beckham, Pato e Bonera, già messi in preventivo;
- Mancini (problema muscolare) Pirlo e Ronaldinho (squalifica);
- in porta è ritornata la sciagura: colpa del forfait di Abbiati, infortunato anch'egli;
- Huntelaar addirittura in tribuna per un problema alla caviglia (in lizza per una maglia da titolare).
Le assenze erano tante, è vero. Ma non si può pensare di affrontare una stagione che comprende 3 competizioni con una rosa del genere sperando che nessuno si faccia male.
Ecco che ti ritrovi una squadra alla canna del gas, senza idee e senza possibilità di imitare la grande Roma vista ieri sera all'Olimpico della capitale.
La Roma è stata abituata da Spalletti ad un certo tipo di calcio (senza palla, veloce, in verticale, pressing asfissiante) che noi con questi giocatori non possiamo permetterci. Ranieri le ha tolto la muffa che si era venuta a creare dopo un'estate difficile. Ed eccola che rincorre un'Inter con la bronchite, incapace di gestire le due competizioni più importanti, pur con una rosa decisamente superiore (per quanto costa anche!).
Noi? Nel giro di una settimana passiamo dal possibile sorpasso contro il Napoli (dove toppiamo l'approccio alla gara e siam costretti a ricorrerli), a perdere in casa del Parma giocando una partita che non sa di carne e di pesce e a rifare lo stesso giochino (subendo una rimonta) nel posticipo della trentunesima giornata di campionato.
Servirebbe un cambio di passo. Normalmente lo si chiede ai giocatori in fascia (che corrono, si dannano, ma non trovano mai la misura per il cross giusto o la testa giusta che risponda presente), ai centrali di centrocampo che si inseriscono (Ambrosini ha perso il gognometro sul colpo di testa e Flamini stavolta non riesce neanche a tirare) e ai giocatori di qualità: geometrie, saltar l'uomo, passarla rapidamente.
Non è il gioco adatto a Clarence Seedorf (anche se Sky lo ha nominato migliore in campo del Milan: sapranno loro). Non son tutti rioni di Verona, sulle gambe dopo 90 minuti di partita e tu al rientro dopo mesi di panchina o tribuna (no regrets = nessun rimpianto).
Squadra spuntata, poi. Pippo porta sulle spalle la pesantezza e la poca brillantezza dei suoi anni e Borriello segna solo se è in spaccata alla Nadia Comeneci (wikipedia se non la conoscete).
Tira quando non deve, oppure gira su stesso (manco avesse il problema di Gourcuff che una volta era solo destro) o la stoppa e non coglie l'attimo che fugge. Ha il merito di aver tirato il rigore che ci ha portati momentaneamente in vantaggio, ma deve avere le pile scariche. Ma anche quando sta bene sembra che gli manchi l'istinto del grande attaccante da area di rigore (anticipo sul primo palo, anticipo di testa, etc). Quello che ti nasconde i problemi sotto il tappeto.
Al Milan non basta il suo calcio di rigore. Un rinvio sbagliato di Antonini (che nel secondo tempo coglie in pieno la traversa; cosi come Abate, esterno di centrocampo e non di difesa per una notte, gira alto sopra la traversa la palla del 2-1) colpisce Mauri che serve, senza neanche accorgersi, Lichtsteiner, il proprio difensore per il definitivo 1-1.
Siamo terzi a -2 dalla Roma e a -3 dall'Inter capolista. Per la Lazio è un punto fondamentale nella corsa verso la salvezza.
Da segnalare l'esordio in campionato Gianmarco Zigoni, classe 1991, che sostituisce Inzaghi al 77esimo minuto del secondo tempo.
Aiutami a ricordare come sorridere
Fallo in qualsiasi modo e tutto acquisterà un senso
Come ho potuto ridurmi così
Il mistero della vita sembra così banale
Lyrics: Runaway Train (Soul Asylum)