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Milan – Napoli 3-0

Creato il 28 febbraio 2011 da Gianclint

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Stasera si giocava una gara che, di fatto, rompe il ghiaccio verso un tour de force che ci porterà ad affrontare un ciclo di sfide molto importanti e che culmineranno con l’atteso derby di ritorno. Data la posizione in classifica e le pungolate di chi ora a – 5 cominciare bene era l’imperativo.

Finalmente giochiamo una partita da capolista, non necessariamente da squadra più forte del mondo, contro una squadra che sta comunque rendendo vivace il massimo campionato 2010-2011. Finalmente San Siro non si rivela chissà quale fantomatico nemico per le ambizioni di Massimiliano Allegri and players, nonostante un primo tempo in cui si è sprecato sempre l’ultimo passaggio e conduceva alla ripresa con il risultato ancora in equilibrio: pericolo Juve, Roma e Lazio sempre in agguato.

Sicuramente è una vittoria che farà discutere per una settimana visto che il risultato è stato sbloccato nella seconda frazione di gioco per una manina morta di Aronica: ma che dico una settimana? Mesi, anni.  Io non vivo in the shadows come cantano i The Rasmus: il bianco cadaverico non piace ai ragazzi. Delle ombre ce ne freghiamo. Il risultato viene legittimato da Alexandre Pato e dal mio preferito in assoluto – L’Artestdenoatri: quello che appena respira mi fa sobbalzare come Ron Ron quando ci mette quella sua polverina magica che fa desistere tutti dall’avvicinarsi al nostro canestro. Stasera si è pure degnato di stripparsi e regalare due secondi di godimento allla sottoscritta.

L’Oscar come miglior attore non protagonista se lo porta a casa il giovane asso brasiliano dell’attacco rossonero: assist e {sontuosa} terza pizza. Un applauso anche alla difesa che praticamente non crea mai un grattacapo ad Abbiati: i partenopei falliscono la prova del nove. Gli uomini di Mazzarri non sono mai pericolosi, commettono errori a ripetizione e, alla fine, pagano anche con un punteggio pesante.

Non ci sono grandi novità nelle formazioni: tra i rossoneri Flamini è stato preferito a Boateng, con il tridente Pato-Robinho-Ibra in avanti. Tutto confermato tra i partenopei con Mazzarri che dà fiducia a Mascara, al posto dello squalificato Lavezzi. La posta in palio è alta e si vede sin dai primi minuti di gioco con tanti errori in fase di impostazione, soprattutto da parte napoletana. E’ la squadra di Allegri, infatti, a fare il match, anche se il molto possesso palla non porta a grandi occasioni, per demeriti propri e per una difesa del Napoli impeccabile, guidata da Aronica e Cannavaro. L’unico lampo dei primi 45 minuti di gioco, arriva quasi per caso al 34′: un tiro deviato di Robinho finisce sui piedi di Van Bommel, smarcato in area. Conclusione a botta sicura, ma il solito Aronica si immola e respinge la conclusione.

A dire la verità sembra un primo tempo figlio delle ultime settimane con un Pato nervoso e la controfigura di Tania che ci tormenta da un pò di partite. Si possiede cosi tanto terreno che si rischia di vederselo bruciare sul più bello. Paradossalmente credo che il cartellino giallo preso da Pato abbia, in qualche modo, dato la sveglia a tutta la squadra: dopo essere stato a sua volta molestato da Aronica, il nostro non ci ha pensato su due volte e ha dato una spintarella al biancoceleste. Folle, ma a volte, questo vuol dire dare la scossa ai compagni.

Difatti, non fa neanche in tempo a cominciare la ripresa che De Sanctis ha gia i guantoni che fumano causa bordata di destro di Mark. Edison Cavani non perviene per tutto il match, Hamsik cerca l’ispirazione ma non la trova e le fasce partenopee vengono ben contenute.

Dopo quattro minuti di secondo tempo, si sblocca il risultato: c’è un discusso fallo di mano di Aronica in area, Rocchi fischia il rigore e Ibra non fallisce dal dischetto. Il Napoli non riesce a reagire ed i padroni di casa sfruttano gli spazi, con De Sanctis costretto al miracolo prima su Pato e poi su Robinho. Allegri manda in campo il deux ex machina – Kevin Prince Boateng – e la sua energia da il colpo di grazia a tutti i sogni di conquista della formazione di Mazzarri.

Tanto dinamismo a centrocampo, con il Milan sempre più padrone del campo, e la rete del 2-0, su un perfetto assist di Pato. Tre minuti più tardi, la sfida si chiude: questa volta il ‘Papero’ si mette in proprio, con un grande contropiede, e mette a segno il tris rossonero con uno splendido tiro a girare.

Finisce qua, gli ultimi minuti servono solo per le statistiche e per sentire risuonare dei versi splendidi: “TUTTI A CASA OLE, TUTTI CASA OLE, TUTTI A CASA OLE”.

Inutile ribadire che non è ancora stato fatto un cazzo: l’Inter è a -5, il Napoli a -6 – se ancora la si vuole considerare. Continuità. Non diventiamo la beneamata che rifila cinque pere oggi e poi un domani scivola su una buccia di banana. Umiltà e testa bassa.


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