Ora diteci se ogni volta dobbiamo seguire le partite del Milan in questo modo. Siamo abbonati a Sky, probabilmente come la maggioranza dei tifosi del Milan, e le telecronache che lunedì sera avevamo a disposizione per seguire il match erano tre: una con il commento di un giornalista/tifoso di parte napoletana, un’altra con il commento di Ibrahim Al Sumah e la terza con il duo Caressa-Bergomi. Esclusa la prima perché era il commento della parte avversa e la seconda perché sì, abbiamo optato per la terza, che più che una telecronaca sembrava il suono di un paio di castori che rosicchiavano il legno.
In un primo tempo in cui se non fosse stato per l’imprecisione nell’ultimo passaggio dell’attacco milanista saremmo stati in vantaggio per almeno due reti a zero, Bergomi ha parlato frequentemente di “manovra troppo lenta del Milan”, mentre Caressa ha enfatizzato un paio di fuorigioco inesistenti sbandierati a Cavani, glissando su un altro paio segnalati ad Ibrahimovic. Ma è nel secondo tempo che il duo ha dato il meglio di sé, a cominciare dall’azione del rigore, che da “intervento scomposto di Aronica, giusto darlo” diventa “rigore che si può dare e non dare”, il tutto intramezzato dallo “Zio” che, inconsolabile, si è più volte chiesto: “Ma come mai Aronica ha saltato così? Non ce n’era bisogno…!”.
Dopo il 2-0 ed il 3-0, poi, si è arrivati ad un punto in cui Caressa e Bergomi, vista l’ormai scontata vittoria del Milan, hanno cercato di farsi forza a vicenda. “Ora il Milan è a +5 sull’Inter e a +6 sul Napoli, ma ha un calendario veramente difficile, Beppe. Poi tutte le partite sono in trasferta: con la Juve, la Fiorentina, il Palermo, il Derby… (che in realtà sarà in casa, ndr)” “Eh sì, Fabio, è un calendario difficile soprattutto visto come sta giocando l’Inter” (sic).
Ma non solo, i due hanno anche più volte sottolineato come Ibra e Pato si sfanculassero a vicenda (probabilmente per questo Pato è stato il primo ad abbracciare Ibra dopo il rigore segnato) e come Ibra fosse rimasto a secco ancora una volta, per la quinta giornata di fila (e il rigore chi l’ha tirato?).
Il colpo di coda è stato però dell’ex capitano interista, che dopo un fallaccio di Campagnaro su Pato, invece che condannare l’intervento duro dell’argentino sul brasiliano ha stigmatizzato dicendo: “Pato gioca un po’ troppo con la suola, sul tre a zero non si fa”.
Ormai la situazione è al limite della sopportazione, perché se è vero che per controbilanciare al commento “tecnico” dello “Zio” in telecronaca c’era Boban in studio, è vero anche che la partita viene seguita, il pre ed il post chissà. Post che in ogni caso, per andare sul sicuro, è stato incentrato sul rigore: replay, inquadrature da dietro la porta, da dietro l’orecchio di Aronica, con la spider cam… “c’era un fallo di Ibra su Cannavaro”, “c’era un fallo in gioco pericoloso di Jankulovski”, “il tocco di mano era involontario”. Tutti sforzi che non si sono resi necessari, evidentemente, per i falli subiti in area napoletana da Ibrahimovic nel primo tempo e da van Bommel nel secondo.
Dal momento che questa non è certo la prima volta che troviamo sgradevoli e decisamente parziali le telecronache di Caressa e Bergomi ci siamo abbastanza rotti i coglioni. L’abbonamento a Sky non è gratis, e visto che siamo anche noi a finanziare la rete satellitare, pensiamo di meritare un briciolo di rispetto in più. Non vogliamo telecronache di parte, Pellegatti e Suma ci fanno cagare almeno quanto Caressa e Bergomi, quello che chiediamo sono soltanto un cronista ed una seconda voce che non rosichino ogni volta che vinciamo e che non ci piglino per il culo quando perdiamo. Due professionisti veramente imparziali. Compagnoni, Marianella, Zancan, Trevisani, Marchegiani, Di Gennaro, etc… la scelta è vasta. È quindi possibile che alla fin fine chi ci ritroviamo sono spessissimo loro due?
Se siete con noi, se da chi dovrebbe essere totalmente imparziale vi aspettate un comportamento davvero imparziale, allora mandate questo post a [email protected]. A quanto pare uno (Severgnini) già ce lo siamo tolto dai coglioni, vediamo di fare ambo. Anzi, tris.