Un turno a porte chiuse e quattro le giornate di squalifica per Mexes dopo il pugno rifilato a Chiellini, arrivate grazie alla prova tv. Questo è il bilancio che grava sul Milan dopo quanto deciso da Giampaolo Tosel a seguito dell’ultima giornata di campionato.
Secondo il giudice sportivo, «le immagini televisive documentano che nelle circostanze segnalate il calciatore rossonero, nella propria area di rigore particolarmente affollata per l’esecuzione di un calcio d’angolo, con un repentino movimento in avanti del braccio destro, colpiva da tergo con un pugno all’altezza del collo il calciatore bianconero, che cadeva dolorante al suolo».
Piove sul bagnato per la squadra milanese, che oltre a perdere uno dei suoi (pochi) difensori centrali, non potrà nemmeno contare sull’apporto del pubblico nella prossima sfida casalinga.
È infatti arrivata la recidiva, dopo aver già giocato un turno con la curva chiusa, il giudice, ora, decide di utilizzare il pugno duro, condannando i tifosi a vedere la partita da casa e il Milan a versare una multa di 50 mila euro.
Non un gran momento per la squadra rossonera che sprofonda in classifica, con una difesa “migliore” solo delle squadre che al momento retrocederebbero. E la partita di ieri sera è la prova di come forse in estate sarebbe stato meglio puntellare la squadra in difesa e a centrocampo piuttosto che in attacco dove Balotelli sembra riuscire a sostenere tutto il reparto.
D’altronde con un mercato caratterizzato dalla spending review, con un saldo attivo e con il tesoretto della Champions nemmeno lontanamente intaccato, l’allenatore toscano si vede costretto a giocare con gli stessi undici dello scorso anno, ma con un El Shaarawy in meno, e un Matri (ora si capisce perché la Juventus lo abbia ceduto) ombra dell’attaccante di Cagliari capace di segnare più di dieci gol un mezza stagione.
Urge un’inversione di rotta repentina. Pare improbabile che la squadra, attualmente, possa compiere una miracolosa rimonta come quella dello scorso anno.