(Barreto ipnotizzato da Abbiati….)
La quarta sconfitta consecutiva del Toro, quinta su sei partite, provoca ai granata un ulteriore passo indietro in classifica, con il Genoa, che travolge e condanna definitivamente il Pescara alla B, che si avvicina ad un punto solo dai granata; mentre le sconfitte del Siena contro il Catania e del Palermo contro la Juve fanno rimanere invariate le distanze dai granata di queste concorrenti.
Si spera che questo ciclo terribile si sia chiuso e che il Toro riprenda a fare punti a partire dallo scontro diretto di mercoledì all’Olimpico contro il Genoa di Ballardini; l’importanza della gara è ben presente nei tifosi e la Maratona è già esaurita da sabato.
Ma intanto c’è da analizzare la sconfitta patita a San Siro contro la banda di Allegri; per l’ennesima volta il risultato è maturato negli ultimi minuti, con una zampata di Balotelli su sponda di Mexes, al minuto 83°; eppure fino a quel momento la cresta di Super Mario è stata imbrigliata dalle efficaci marcature di Basha e Ogbonna, purtroppo nella sua migliore partita stagionale il centrale difensivo granata si faceva prendere in contro piede nella posizione sull’attaccante avversario, che nella bolgia di un’area intasata metteva il sigillo decisivo al match che sembrava sul punto di sfuggire dalle mani dei rossoneri in varie occasioni, nonostante il controllo di palla quasi continuo dei padroni di casa. Perchè và detto che il Torino ha interpretato secondo me la partita in modo molto interessante; Ventura ha messo in campo un inedito 5-3-2, con tre centrali difensivi, Di Cesare-Rodriguez ed Ogbonna che hanno presidiato in modo impeccabile la propria area, Darmian al rientro sulla destra ha saputo fare in modo che gli avversari non passassero nemmanco piangendo e dando una mano spesso importante alla manovra di costruzione, Masiello sulla sinistra invece ha palesato le sue ennesime amnesie, ma un Boateng assolutamente inconcludente e caotico non ne ha saputo realmente approfittare. I tre mediani, Basha, Brighi e Vives hanno fatto più che altro filtro chiudendo gli spazi alla manovra avversaria e rilanciando quando e come possibile in avanti dove Cerci, ha cercato di trasformare più palloni possibili in assist e conclusioni verso Abbiati, purtroppo il portierone rossonero ci ha messo sempre del suo per mettere una pezza miracolosa alle sue conclusioni, ma specialmente alle due clamorose di Barreto che sia al 16° che al 66° si trovava a tu per tu con l’estremo difensore avversario e tutta la porta spalancata, ma in entrambe le occasioni non riusciva a superarlo e fare centro facendosi deviare le conclusioni. Perciò più che il gol di Balotelli a decidere l’incontro sono state le occasioni fallite dai granata, che pur schiacciati in 11, in diverse fasi di gioco, nella propria metà campo hanno finito per avere almeno 4 o 5 chiare e nitide occasioni da rete, mentre i padroni di casa prima del gol risolutore del loro bomber, il meglio lo avevano fatto vedere solo in un doppio tentativo al 9° con Muntari prima e Boatengo dopo che si facevano respingere le insidiose conclusioni da un reattivissimo Gillet. Insomma nelle intenzioni doveva essere una gara di alto contenimento, ma con contropiedi ficcanti e definitivi che dovevano spaccare in due lo schema tattico rossonero. Per poco non ci si riusciva. Ma non è stato così; tanto che ora Ventura dichiara apertamente che non ha molte parole per commentare questa sconfitta, in quanto la delusione è grande, suppongo anche perchè maturata per via degli errori del suo pupillo Barreto, che certo, era più adatto di Bianchi nella veste di punta che parte da lontano e aiuta la manovra di copertura, ma che non ha saputo sfruttare una chance che in settimana diceva di volersi meritare completamente.
Ed ora che si fa? Si prova a vincere già da mercoledì contro un Genoa coriaceo e letale che pare in grado di fare suo il rash finale per la salvezza, ma anche i due match seguenti contro Chievo e Catania devono dare punti al Toro, perchè Palermo e Siena continuano a crederci anch’esse e non c’è più il margine di sicurezza che si aveva su di loro un mese fa. Prima di questa striscia nera il Toro ha mostrato gioco e risultati, renderli inutili sarebbe un sacrilegio, ma ci vuole uno sforzo di fiducia e tremendismo che questi ragazzi possono avere.
È andata male, ma che si vinca o che si perda il motto è come sempre FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!