“Un Fuori programma a cura di Massimiliano Bisazza”
GALLERIA STATUTO 13
Via Statuto 13, Milano
5-18 giugno 2013
Inaugurazione: mercoledì 5 giugno dalle 18.30 alle 21.00
Orari di apertura:
da martedì a sabato 11.00–19.00
Informazioni al pubblico | 347 2265227 | www.statuto13.it
Ingresso libero
Occhi grandi, sguardi ammiccanti persi nel vuoto, zigomi elegantemente accentuati, labbra a forma di cuore, mani sottili, pose affascinanti, raffinati accessori. Silvia Viganò, giovane artista classe 1978, descrive sin nei dettagli le sue bellissime donne, che sembrano inavvicinabili e disinteressate a quanto accade intorno a loro. Ma non descrive mai la loro anima.
“Trolley dollies, le bambole colorate di Silvia Viganò” è il titolo della mostra organizzata da Arte Ipse Dixit che riporta a Milano alla Galleria Statuto13 dal 5 al 18 giugno 2013 le tele di Silvia Viganò, dopo un viaggio a Hong Kong per la prima edizione di Link Art Fair.
Ma l’appuntamento milanese è anche una tappa fuori programma rispetto al progetto espositivo itinerante a cura di Ivan Quaroni “Psykedelic Circus” che l’artista lecchese ha intrapreso partendo da Lugano nel mese di aprile, e che da settembre porterà a esporre le sue attraenti donnine in diverse città italiane, compresa Milano nuovamente, la sua metropoli preferita dove si è laureata in fashion design presso l’istituto “Marangoni”.
Cresciuta con una passione sfrenata per la moda, l’ arte ed il design, Silvia Viganò ha lavorato per un certo periodo nel mondo della moda creando anche una propria linea di t-shirt, ma dedicandosi contemporaneamente anche alla pittura. E siccome tutto si intreccia e nulla mai scompare, da poco Silvia Viganò ha mescolato le sue tre grandi passioni, arte, moda e design, creando “Coquette”: prototipi a tiratura limitata di sedie in plexiglass, presentati per la prima volta alla V edizione di AAM e che oggi vengono riproposte alla Galleria Statuto13 insieme ai suoi immaginifici quadri. Perché le tele di Silvia sono arazzi coloratissimi sapientemente costruiti, foreste dalle tonalità esplosive che richiamano fortemente il mondo vellutato e inebriante della moda; e anche le sue sedute, a prima vista poco comode, richiamano a quell’universo elegante ed effimero che Silvia si porta nel cuore, per via di schienali che accompagnano verso l’alto le silhouette delle sue bambole dai gesti morbidi e dai colli lunghi, anch’essi ‘direzione cielo’.
“Trolley dollies, le bambole colorate di Silvia Viganò” - curata da Massimiliano Bisazza – diventa dunque una mostra parte di un progetto più ampio e ambizioso, quel “Psykedelic Circus” accompagnato da un catalogo edito da Maretti Editore con testi critici di Ivan Quaroni, Viola Lilith Russi, Alessandra Redaelli, Chiara Argenteri, Massimiliano Bisazza. E se Chiara Argenteri scrive “…l’artista brianzola fa suoi gli atteggiamenti snob delle modelle, gli sguardi perduti nel vuoto, i messaggi, comunque diretti, che fingono di dire e non dire. Prende quelle figure che sembrano avulse dalla vita reale, quei personaggi a cui la fama e la bellezza hanno costruito un piedistallo che li isola dalla terra, e li trasferisce su tela”, Massimiliano Bisazza precisa “Le sue tele sono grandi, come grandi sono i personaggi rappresentati. Un universo tutto al femminile che echeggia moda e design in una sorta di mondo “altro”, incantato e parallelo”.
L’esposizione milanese, giocata su declinazioni cromatiche sfavillanti e sulla seduzione degli sguardi di affascinanti modelle, appoggiate alle pareti o sedute, parla chiaramente di una pittura altamente emozionale, che non propone e non rimanda assolutamente a significati reconditi o a segreti inaccessibili, mettendo in evidenza un pregio assoluto di Silvia Viganò: l’ essere sempre diretta e semplice, lasciando agli altri l’arduo compito di catalogare la sua arte, e dare un significato alle sue opere, al quale (con ogni probabilità) neppure lei ci aveva mai pensato.