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Milano città dell'aperitivo (e niente altro)

Creato il 15 settembre 2013 da Nicolamisani
Donatella Versace si lamenta che Milano, che vorrebbe essere una città internazionale, non ha offerte di cultura e di divertimento per chi parla inglese, e in realtà ne ha poche anche per chi parla italiano.
"... è difficile assumere un creativo che voglia vivere a Milano: preferiscono lavorare a New York, Shangai, Parigi, Berlino, forse Roma. Così fanno 3-4 giorni qui e poi volano via, si ispirano in altre città e tornano a Milano. D'altro canto, cosa fa un ragazzo a Milano? Che cosa va a vedere al teatro? A una persona che parla inglese che cosa offriamo? I film tradotti in lingua italiana dopo diciotti mesi che sono a Londra? La verità è che siamo vent'anni in ritardo e che non abbiamo nulla da offrire in lingua madre anche ai turisti che arrivano qui da tutto il mondo. Finisce che i giovani vanno nei bar a bere" (Sole 24 Ore, oggi, p. 12).
Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani

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