
i panificatori milanesi del pan rustegh
MILANO. Quasi la metà degli italiani (46%) mangia il pane avanzato dal giorno prima. E’ uno degli effetti a lungo termine della crisi che dal 2008 colpisce le famiglie del Belpaese e che sta favorendo la tendenza a contenere gli sprechi.È quanto afferma la Coldiretti Lombardia al convegno “L’abbondanza alimentare: ricchezza o spreco?” che si è svolto ieri al Padiglione Coldiretti con la partecipazione di Marco Lucchini del Banco Alimentare, Francesco Castellotti di Federconsumatori, Wilma Pirola responsabile Donne Impresa Coldiretti Lombardia e presidente Coldiretti Pavia, Silvia Furiosi della Fondazione Fratelli di San Francesco e Ambrogio De Ponti Presidente Unaproa.
E’ stata l’occasione per riflettere in merito ai cambiamenti dei consumi da parte degli italiani. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè, infatti, il 75% delle famiglie fa una spesa più accurata, il 56% riutilizza gli avanzi, il 37% ha ridotto le quantità acquistate e l’11% si è impegnato in beneficienza alimentare. In totale 6 italiani su 10, aggiunge Coldiretti Lombardia, hanno tagliato gli sprechi nonostante i 76 chili di cibo pro-capite all’anno che finiscono tuttora nella spazzatura.

Pina Alagia Responsabile Donne
Impresa Coldiretti
Milano, Lodi, Monza Brianza

Wilma Pirola di Donne Impresa Coldiretti Lombardia e Francesco Castellotti di Federconsumatori
“L’opuscolo che abbiamo creato come Donne Impresa – spiega Pina Alagia – sarà uno strumento didattico che all’apertura delle scuole a settembre metteremo a disposizione delle classi e nelle fattorie didattiche di tutta la Lombardia”. Il pane è una componente importante della dieta degli italiani anche se il consumo - rileva Coldiretti - è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno.Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi nel 1980 intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013. (mpa)
