MILANO.
La campagna #iRun2 parte domani 9 settembre da Milano, con la “Missione
Marziana” per #iRUN2, una vera e propria performance live organizzata da
Podisti da Marte nelle strade della città meneghina.
Che correre faccia bene
alla salute, infatti. non è certo una novità. Correre quindi per un fine
sociale, fa bene due volte.
Ed è così che nasce #iRUN2, campagna nazionale di sensibilizzazione alla
salute, alla prevenzione e allo screening del tumore colon retto.
Un’iniziativa
promossa dall’associazione no profitPodisti
da Marte, dall’Osservatorio
Nazionale Screening(Ons), dalGruppo Italiano Screening Colorettale(GISCoR),
e ha ricevuto anche il patrocinio di Regione Lombardia ed il sostegno della
Rete Oncologica Lombarda (ROL) oltre ad importanti sponsor privati
Uno
stile di vita corretto, ed in particolare una regolare attività fisica, contribuisce
a ridurre il rischio di insorgenza del tumore del colon retto e lo screening,
che viene offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, può scoprire
il tumore prima che sia troppo tardi.
Sono
questi i pilastri su cui si basa #iRUN2, una campagna informativa sul tumore
del colon retto, sulla sua prevenzione, sulla sua diagnosi.
“È un’iniziativa
che partendo dalla Lombardia, raggiungerà tra qualche settimana la Campania e
via via altre Regioni, coinvolgendo attivamente cittadini, personaggi dello
sport, dello spettacolo, della politica e del giornalismo. La nostra
associazione no profit realizza progetti sociali per generare attivismo civico
e solidale. Il nostro motto è: no profit, no stop. Attraverso la metafora della
corsa e il divertimento valorizziamo l’impegno sociale. Da ciò trae linfa
#iRUN2, una campagna che promuove la prevenzione attiva e attiva le persone a
muoversi per la prevenzione” spiegaFabrizio
Cosi fondatore e presidente dell'associazione Podisti da Marte.
“Lo
screening di popolazione del cancro colorettale è un programma di sanità
pubblica offerto gratuitamente ai cittadini nella fascia d’età compresa tra i
50 e i 69 anni. Le ASL spediscono gli inviti al domicilio e le persone che
intendono aderire al programma ritirano il kit per la ricerca del sangue
occulto nelle feci nei punti convenzionati con i servizi di prevenzione e,
grazie a questo semplice test da effettuare a casa, è possibile intercettare la
malattia in fasi precoci, quindi potenzialmente curabili o di individuare i
precursori del cancro, comunemente definitipolipi,
la cui rimozione per via endoscopica impedisce l’insorgenza del tumore
colorettale. Questo è un aspetto che viene poco valutato fino a oggi. Con lo
screening colorettale riusciamo a diminuire la frequenza del carcinoma
intestinale, non solo a individuarlo in fase precoce e dunque a renderlo più
curabile. Il rischio di ammalarsi di cancro del colon retto aumenta con l’età e
nella popolazione generale questo incremento di rischio diventa significativo a
partire dai 50 anni, per questo le strategie di prevenzione e diagnosi precoce
si mettono in atto a partire dal mezzo secolo di vita” diceEmanuela Anghinoni, presidente GISCoR.
Il
tumore del colon retto è una delle forme di cancro più diffuse al mondo, con
oltre 1,2 milioni di nuovi casi diagnosticati e più di 600 mila morti ogni
anno. “In Italia le persone con una pregressa diagnosi di tumore al colon retto
sono quasi 300.000 e siamo di fronte al tumore in assoluto a maggiore insorgenza
nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2014. Tra
gli uomini si trova al terzo posto, preceduto solo dai tumori di prostata e
polmone (14% di tutti i nuovi tumori), mentre tra le donne si colloca al
secondo posto, preceduto dal tumore della mammella” ricorda Roberto Labianca coordinatore Rete Oncologica Lombarda
(ROL), il network creato da Regione Lombardia per favorire la
condivisione delle informazioni cliniche e la comunicazione tra i medici e le
strutture sanitarie che attuano la prevenzione oncologica, assistono e curano
le persone colpite da tumore.
“Individuato
precocemente grazie ai programmi di screening - aggiunge Labianca - il tumore
del colon retto può essere curato: nello stadio iniziale l’intervento
chirurgico, eventualmente associato a chemioterapia, è in genere risolutivo; in
caso di metastasi, si rende necessario un trattamento farmacologico che
consiste nella tradizionale chemioterapia in combinazione con i farmaci
biologici, terapie mirate in grado di interagire con processi vitali delle
cellule tumorali come l’angiogenesi. L’avvento di questi farmaci ha contribuito
a modificare la storia naturale del tumore al colon retto, riuscendo, in molti
casi, nell’obiettivo di controllare la malattia, cronicizzandola”.
IL TEST
Il
test utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è la ricerca
del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni. L’esame, estremamente
semplice, non invasivo, consiste nella raccolta, eseguita a casa, di un piccolo
campione di feci e nella ricerca, in laboratorio, di tracce di sangue non
visibili a occhio nudo, che possono essere indizio della presenza di forme
tumorali oppure di polipi che possono, in futuro, degenerare. Una piccola parte
dei programmi di screening attivi in Italia (in particolare nella regione
Piemonte) utilizza al posto della ricerca del sangue occulto un altro esame, la
rettosigmoidoscopia, un esame endoscopico dell’ultima parte dell’intestino,
eseguita una sola volta all’età di 58-60 anni.
I DATI. Stando al Rapporto 2014 dell’Osservatorio Nazionale Screening, nel 2013 sono state invitate dalle ASL a effettuare l’esame di screening, in quasi tutto il Paese, circa4,5 milioni di persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un aumento rispetto al 2012 di circa 300.000 persone, pari all’8%.
“Siamo
a un buon punto, ma molto deve essere ancora fatto, per portare lo screening
del tumore del colon retto a quei livelli di notorietà e adesione che
contraddistinguono analoghi e comuni screening, come la mammografia o il pap
test”, dichiaraMarco Zappa, Direttore Ons. “Dalle nostre
analisi emergono chiaramente due esigenze - prosegue Zappa. Da un lato è
necessario migliorare, da parte delle Regioni, il livello di invito alla
popolazione. Oggi lo riceve, in media, il 60% dei cittadini in target: al Nord
oltre 8 persone su 10, 6 su 10 al Centro e, purtroppo, meno di 3 su 10 al Sud.
Inoltre, bisogna alzare il tasso di adesione all’invito da parte della
popolazione. In questo caso, la percentuale di cittadini che aderisce allo
screening offerto dal servizio sanitario nazionale è pari al 44% su scala
nazionale. Anche qui esistono differenze geografiche: 53% al Nord, 39% al
Centro, 31% al Sud. Ci auguriamo che campagne come #iRUN2 possano contribuire
ai nostri sforzi”, aggiunge Zappa.
“Infine
- precisa - un programma di screening non è solo l’esecuzione di un test, ma
l’attivazione di un percorso di presa in carico del cittadino, ad esempio se
l’esame è positivo si dovrà fare una colonscopia, e via dicendo. Osservatorio
Nazionale Screening tiene monitorato il percorso completo ed è in grado di
individuare in quale punto emerga, eventualmente qualche criticità. In questo
modo il cittadino che entri nel percorso può essere confidente di essere preso
in carico nel migliore dei modi.”
IL RUOLO DEI SOCIAL
I programmi di screening per il tumore del colon retto sono dedicati a chi i 50 anni li ha già compiuti. Tuttavia, #iRUN2 non si propone solo di sensibilizzare chi li abbia superati a “correre” a fare il test. Vuole invitare anche i più giovani a riflettere, e a “correre” dai propri cari che hanno più di 50 anni per incoraggiarli a farlo.
Tutti,
infatti, possono sostenere la campagna #iRUN2, basta scattare un selfie e
postarlo sulla pagina Facebook dedicata o sul proprio profilo (se pubblico) con
l'hashtag #iRUN2, taggando almeno due amici affinché facciano lo stesso.
Sulla
pagina Facebook di iRUN2, inoltre, saranno pubblicate informazioni sulla malattia,
su come prevenirla e sulle attività correlate alla campagna. Hanno già dato la
loro adesione ad #iRUN2, personaggi del mondo dello spettacolo e
dell’informazione come Massimo Giletti, Nino Formicola (alias Gaspare),
Alessandro Cecchi Paone, Annalisa Manduca, politici come l’on. PierPaolo
Vargiu, già Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei
Deputati, la Sen. Laura Bianconi e uomini di sport come Maurizio Damilano.
#iRUN2
proseguirà in autunno in Campania.
