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Milano downtown

Creato il 10 novembre 2010 da Catone
Azione pubblica e luoghi dell’abitare
di Massimo Bricocoli e Paola Savoldi et. al /edizioni
pp. 288 cm 15 x 21
ISBN 978-88-6463-018-2
Contributi di: Giovanni Hänninen / Massimo Bricocoli / Paola Savoldi / Alessandro Coppola / Lidia K. Manzo / Raffaele Monteleone / Paola Arrigoni.
Commenti di Ota de Leonardis e Pier Carlo Palermo.
Negli ultimi vent’anni, i processi di trasformazione e di crescita insediativa che hanno caratterizzato il mutamento del paesaggio dell’abitare in Italia mostrano come il ruolo di guida pubblica sia stato fragile e inefficace. Tali trasformazioni hanno spesso seguito impulsi e razionalità proprie della promozione immobiliare, connotate da un’offerta molto conservativa e da una forte dissipazione di suolo. Ma quali forme di governo hanno legittimato tali orientamenti e quali effetti hanno prodotto nei contesti urbani? E quali nuovi paesaggi e modi di vita urbani hanno prodotto?
clip_image001“Un tocco di rosso”, Santa Giulia, Milano, giugno 2009
clip_image003Ritorno a casa, Santa Giulia, Mi
Gli autori propongono cinque storie di altrettanti quartieri milanesi muovendo dalla convinzione che l’indagine ed il racconto di concrete esperienze urbane costituisca un’ottima occasione per formulare delle ipotesi circa le metamorfosi dell’azione pubblica e del governo della città.
Il nuovo insediamento di Santa Giulia, un “grande progetto urbano” promosso da un imprenditore immobiliare emergente con l’appoggio di un’influente coalizione politica risoltosi in uno spettacolare fallimento, tale da trasformare un progetto di nuova e scintillante urbanità in un vecchio quartiere dormitorio separato dalla città.
clip_image004“All’ombra dei lampioni”, Pompeo Leoni, Milano, ottobre 2009
clip_image006Torri, Pompe Leoni, Mi
Il nuovo ambito residenziale Pompeo Leoni, frutto della riconversione di un’area industriale dimessa, e che si caratterizza per la sua ostentata separatezza dal resto della città - vista come luogo di complessità, disordine – risolvendosi in un “quartiere-dormitorio-con-Esselunga”, secondo la felice definizione di un abitante.
clip_image008Incontro tra confini, Gratosoglio
clip_image009“Shopping in Gratosoglio”, Gratosoglio, Milano, maggio 2010
L’edilizia popolare di Gratosoglio, un quartiere “difficile” investito da un processo di riqualificazione retoricamente costruito su principi della mixité sociale e funzionale poi concretizzatosi in una gestione autistica del territorio e nella localizzazione di funzioni di scarto, secondo lo stereotipo più scontato del trattamento delle aree periferiche.
clip_image010“Strade diverse”, Canonica Sarpi, Milano, novembre 2009
clip_image012Hold On, Canonica Sarpi, Milano
I contesti storici – densi e stratificati – delle aree di Canonica-Sarpi e via Padova, caratterizzati da una forte presenza straniera cui corrisponde un’evidente incapacità da parte delle istituzioni di governarne “preventivamente” la complessità crescente. Il ricorso a soluzioni emergenziali all’insegna della retorica della “sicurezza” sarà l’esito naturale di un tale cortocircuito fra azione pubblica inadeguata e profonde trasformazioni sociali.
clip_image014Stasera non esco, Via Padova, Milano
clip_image015“Il muro”, Via Padova, Milano, giugno 2010
Dai cinque racconti, ad emergere è un quadro complessivo fatto di evidente povertà progettuale, forti istinti al separatismo sociale che ispirano l’azione di attori pubblici e privati, minimalismo dell’azione istituzionale ed incapacità di governare la complessità di usi e popolazioni che caratterizzano le grandi concentrazioni urbane. Un deficit di intelligenza delle istituzioni che rischia di tradursi in un sempre più grave deficit di democrazia, nella città che si vuole la più avanzata del paese.
Una mostra di Giovanni Hänninen illustra con una narrazione per immagini la realtà dei cinque quartieri raccontati nel libro.
Da oggi 10 novembre al 3 dicembre 2010 presso ASSAB ONE, via Assab 1, Milano (MM2 Cimiano, indicazioni bici/stradali).

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