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Milano e i suoi Notturni

Creato il 21 giugno 2012 da Mcnab75

 Milano e i suoi Notturni

Gira e rigira le leggende sulla Milano misteriosa sono sempre quelle.
Pur cercando minuziosamente tra i vari blog che si dedicano a questi argomenti è difficile trovare qualche storia ancora inedita. Avessi tempo – perché la voglia ci sarebbe anche – girerei i quartieri periferici, là dove esistono ancora i vecchi cortili di una volta. Parlerei con gli anziani, quelli che passano il tempo al bar a giocare a briscola e a bestemmiare. Chissà quanti aneddoti hanno da raccontare, solo che nessuno dotato di un blog ha mai pensato di chiederglieli.
In fondo Milano è una città schiva, anche se non come Torino. E’ una città che vive soprattutto di notte, non solo nei locali, bensì anche nei vicoli, nei parcheggi, nei vecchi caseggiati a schiera che sembrano alveari.
Basterebbe armarsi di coraggio, di handycam e farsi un giro verso la mezzanotte. Al di là dei vecchi fantasmi settecenteschi, che fanno più scena che paura, temo che potreste trovare anche cose piuttosto brutte e poco spiegabili con la razionalità. Non che io ci abbia provato. Eppure in passato mi è capitato di attraversare la Milano notturna e dai finestrini dell’auto ho avuto degli scorci di cose che, boh, forse è meglio approfondire soltanto in qualche racconto horror.
Avete presente quei film in cui i protagonisti intravedono cose che li inquietano, ma su cui la telecamera si sofferma solo pochi secondi? Un po’ come l’arrivo di Sam Neill a Hobb’s End.  

Milano e i suoi Notturni

Scorcio del Cimitero Monumentale di Milano.

Di cose milanesi bizzarre ne ho sentito sempre l’eco, senza mai approfondire in prima persona.
Nel mio corso universitario c’era un tizio dall’aspetto inquietante (sembrava un abitante di Innsmouth) che praticava sedute spiritiche con la sua ragazza, al Cimitero Monumentale. La coppia metteva davvero i brividi, per fortuna l’ho persa di vista nel giro di pochi mesi.
Un altro tizio conosciuto in ateneo, sempre di Milano, aveva aperto un sito, tra i primi in Italia, in cui caricava le foto di incidenti stradali e altre disgrazie. Dopo qualche anno sono venuto a sapere che lavora come pubblicitario per alcuni importanti politici e artisti milanesi. Magari riuniti in qualche club di feticisti/occultisti della domenica, chissà.

In viale Montenero ho avuto il mio unico incontro ravvicinato con un’entità che per semplicità potrei definire “soprannaturale”. Non l’ho vista, mi ha direttamente colpito. Viale Montenero è uno stradone residenziale, non troppo lontano dalle zone centrali della città. Eppure percorrerlo a piedi, sotto la canicola estiva, trasmette quel pizzico di senso d’inquietudine di chi, come me, pensa che fantasmi e altre suggestioni non siano obbligatoriamente fenomeni legati al buio e al freddo.
Di notte invece, come vi ho già detto, ho avuto soltanto fugaci visioni. Tizi intenti a fare cose bizzarre, nel bel mezzo di parcheggi deserti e lontani dalle vetrine chic della “Milano da bere”.
Personaggi bizzarri e poco… umani che compaiono col buio nei pressi della Stazione Centrale, vero tempio pagano della città (non a caso si dice che nei livelli sotterranei vivano ancora dei rettiliani sopravvissuti anche ai bombardamenti della guerra). Ecco, diciamo che trovarsi in stazione dopo la partenza dell’ultimo treno non è esattamente una bella esperienza, fosse anche solo per i tossici e gli slavi che escono con l’oscurità, un po’ come vampiri.
Ho detto un po’: lungi da me pensare che siano veri succhisangue. Anche se, a quanto pare, un vero vampiro ha infestato la Centrale negli anni ’80, bevendo il sangue di qualche clochard. Cercate, cercate: la storia è abbastanza nota e non ha mai avuto una spiegazione logica e risolutiva.

Milano e i suoi Notturni

Potrei poi parlarvi dei fantomatici ospedali cinesi clandestini che si troverebbero nelle cantine di alcuni palazzi dell’esotica chinatown milanese. Si dice che siano cliniche molto attrezzate e a disposizione dei soli abitanti di via Paolo Sarpi e dintorni. Io non le ho mai viste, ma passando da quelle parti la sensazione di essere più dalle parti di Canton che non in Lombardia è effettivamente molto forte.


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